«Dopo mesi di battaglie in consiglio regionale, nel corso dei lavori di commissione sanità sono riuscita ad ottenere per la provincia BAT dei piccoli ma importanti impegni del governo regionale. Ora attendiamo che si tramutino quanto prima in fatti concreti». Lo dichiara la consigliera regionale andriese del Movimento 5 Stelle Grazia Di Bari che per mesi ha denunciato la situazione anomala della nostra provincia ingiustamente penalizzata dal Piano di riordino, essendo l’unica a non avere un Ospedale di secondo livello (con più posti letto e più reparti specialistici).

«Ho ottenuto dal governo regionale l’impegno che, in attesa della realizzazione del nuovo ospedale – spiega la consigliera pentastellata – l’attuale presidio ospedaliero di Andria venga riconosciuto come ospedale di II livello, questo perché l’ospedale di Andria ha già reparti specialistici richiesti per tale qualificazione. Ciò dovrà concretizzarsi attraverso il ripristino dei reparti di UO di chirurgia plastica, oculistica, ORL, chirurgia toracica e Vascolare e con il recupero dei posti letto dal l III e VI piano completamente ristrutturati ed inutilizzati. Altro dato importante da sottolineare per la provincia sono le ambulanze ospedalizzate di cui saranno dotate Minervino e Spinazzola entro il 2017. Due comunità che, purtroppo, hanno collegamenti stradali (ma anche ferroviari) poco agevoli per i quali sarebbe auspicabile prevedere anche un servizio H24 di elisoccorso».

Anche per Canosa e Trani non era mancato l’impegno della consigliera M5S che aveva chiesto il mantenimento della situazione attuale in attesa della realizzazione dell’Ospedale di II livello. «Per Trani la mia richiesta non è stata accolta in quanto nel frattempo l’ospedale è stato declassato a struttura territoriale operativa con sole 8 ore al giorno e dal lunedì al venerdì. Per Canosa invece rimane il centro risvegli, la riabilitazione Cardiologica, Pneumologica e funzionale. Il pronto soccorso diventa un punto di primo intervento». Grazia Di Bari punta il dito contro gli ingenti tagli effettuati dal governo nazionale e da quello regionale che purtroppo potrebbero non essere finiti.

«Se avessimo governato noi – dichiara – avremmo preso le decisioni in base ai dati epidemiologici, ai livelli essenziali di assistenza al fabbisogno di salute del territorio, eliminando i veri sprechi che si annidano nei bilanci e assicurando ai territori più assistenza di prossimità. Avremmo puntato sulla prevenzione, che da un lato assicura una percentuale di guarigione più elevata poiché la malattia viene scoperta prima, dall’altro consente dei risparmi reali poiché si eviterebbero un gran numero di ricoveri. Di questa maggioranza al governo regionale – conclude la Di Bari – bocciata dai suoi stessi consiglieri, non si potrà essere soddisfatti finché gli impegni assunti non avranno una reale consistenza, cioè non si tradurranno in reali e tangibili vantaggi per i cittadini. Noi non abbassiamo la guardia».