Minacce con raffiche di kalashnikov alle pale eoliche ed alle imprese che non accettavano il pagamento del pizzo. E’ stata smantellata una banda dedita a richieste estorsive ai danni di parchi eolici dell’Alta Irpinia. L’operazione, coordinata dalla Procura di Avellino, è terminata con due arresti, due uomini rispettivamente di Canosa e Trinitapoli, nella notte e perquisizioni nell’ambito di un’indagine condotta dai carabinieri di Sant’Angelo dei Lombardi e del comando provinciale di Avellino, in collaborazione con i militari di Barletta e Cerignola. In particolare l’inchiesta ha consentito di accertare che una serie di danneggiamenti di pale eoliche esistenti in Alta Irpinia erano stati messi a segno a scopo estorsivo. L’associazione a delinquere operava tra Canosa di Puglia e Trinitapoli, ed estendeva la propria influenza in Irpinia. Due persone raggiunte da misure cautelari in carcere sono accusate di tentata estorsione e danneggiamento aggravato.

L’attività d’indagine, durata alcuni mesi, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo armato che mediante l’utilizzo di armi di notevole potenzialità offensiva tra cui anche fucili mitragliatori AK-47 Kalashnikov, danneggiava apparati e strutture necessarie al funzionamento di parchi eolici gestiti da importanti società del settore, veicolando successivamente richieste estorsive ai vertici delle multinazionali e paventando ulteriori attentati.

Le azioni criminali compiute dai due uomini, oltre che da un terzo soggetto ugualmente indagato e da ulteriori possibili complici in corso di identificazione, sebbene limitate ad un ristretto arco temporale, hanno determinato un elevato allarme sia tra la popolazione che tra le autorità locali, destando notevole preoccupazione anche a livello nazionale. Le indagini sono state sviluppate attraverso appostamenti, osservazione, monitoraggio con telecamere e mezzi tecnici, oltre al contributo del Reparto Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) Carabinieri di Roma che hanno svolto attività di analisi tecnica di filmati e fonie, nonché complesse verifiche di confronto balistico sulle centinaia di bossoli rinvenuti. Tali accertamenti hanno consentito di tracciare un filo tra i vari eventi delittuosi, permettendo di ricondurre agli indagati la commissione degli episodi di danneggiamento, per diverse centinaia di migliaia di euro, tutti avvenuti a Lacedonia nella frazione di Calaggio a partire dal luglio del 2015 con il danneggiamento di due turbine. Almeno quattro gli episodi già attenzionati anche se le indagini proseguono. Nel corso dell’attività è emerso che i due soggetti avevano anche creato un ulteriore gruppo di fuoco dedito a rapine a portavalori e banche ed i relativi atti sono stati trasmessi alla competente A.G. con il conseguente arresto di svariate persone, tra le quali anche i destinatari dell’odierno provvedimento.