Il Comune di Canosa partecipa al bando regionale “Programma Operativo Puglia FERS 2014-2020. Azione 6.1 “Interventi per l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani” per ottenere il finanziamento per la realizzazione di tre impianti di compostaggio di qualità in grado di trasformare l’umido in concime pulito da utilizzare nei campi.

«Se la Regione promuoverà il nostro progetto – spiega il vicesindaco Leonardo Piscitelli, assessore all’Ambiente – la tassa sui rifiuti sarà notevolmente abbassata in quanto i tre impianti consentiranno di trasformare l’umido in loco, senza il bisogno di trasportarlo nelle discariche, che sappiamo bene, essere piuttosto distanti dalla nostra città. I cittadini di Canosa, infatti, sin da subito, da quando la raccolta differenziata è partita, nel luglio 2012, si sono dimostrati molto bravi ed efficienti, tanto da raggiungere in poco tempo il 74,06 per cento di differenziata e facendo vincere alla Città il titolo di Comune Riciclone. Ma la tassa sui rifiuti, tuttavia, negli anni invece di diminuire è aumentata, a causa della chiusura improvvisa della discarica di Trani, luogo in cui il comune di Canosa portava l’umido, circa il 30% dei rifiuti, che non poteva essere riciclato. Quindi abbiamo dovuto sostenere spese maggiori per portare i nostri rifiuti indifferenziati a Foggia e a Taranto. Ecco perché la tassa è salita. Quindi, a fronte dei sacrifici richiesti alla cittadinanza – ribadisce l’assessore -, sia in termini di impegno nella differenzazione dei rifiuti che di aumento della tassazione, l’Amministrazione comunale ha dovuto fronteggiare sempre maggiori costi legati all’emergenza rifiuti nella nostra regione, per effetto della chiusura di numerose discariche nonché impianti di compostaggio, per raggiunti limiti di capienza».

Il progetto che il Comune di Canosa ha candidato al bando regionale consiste “nella introduzione di un percorso “eco-innovativo” aggiunto nel sistema della gestione del rifiuto organico, in quanto attraverso questa tecnica si risponde innanzitutto all’esigenza di riduzione dei rifiuti da conferire negli impianti, con conseguenti economie nei costi del ciclo dei rifiuti, e degli impianti ambientali. Non solo. Contribuisce anche alla valorizzazione del riutilizzo in loco del compost e all’aumento delle possibilità di un cambio comportamentale dei cittadini, in quanto può stimolare ulteriormente stili di vita più consapevoli. Questo sistema è basato sull’uso di piccole “Macchine elettromeccaniche” dove il processo aerobico viene mantenuto e accelerato dal continuo apporto d’aria. Questa tecnica presenta un notevole potenziale per casi quali una comunità isolata, una frazione (come la borgata di Loconia), un condominio o una mensa. Nel caso delle mense scolastiche, ma non solo, l’installazione di una compostiera di comunità ha un’importante valenza didattica e di sensibilizzazione delle famiglie (attraverso gli alunni) al tema della corretta gestione dei rifiuti: sul territorio è presente infatti un istituto alberghiero che produce notevoli quantità di rifiuti organici giornalieri, e la collocazione di una compostiera di comunità nelle immediate vicinanze, assolverebbe alla duplice funzione, educativa e di riduzione dei rifiuti prodotti”.

«Il progetto – aggiunge il vicesindaco – prevede la collocazione di tre macchine elettromeccaniche di produzione di compost di qualità, da posizionare nella borgata di Loconia, nell’area attrezzata Pip – D2 (prossimo insediamento produttivo di Canosa), e nell’area ex mattatoio – via san Paolo, ovvero, nell’area adiacente al Centro di raccolta comunale (attualmente chiuso perché in fase di adeguamento) e all’istituto Alberghiero. Sarà poi la ditta a cui è affidato il servizio di igiene urbana che curerà la gestione e manutenzione delle compostiere di comunità. L’importo stimato del progetto è di 300mila euro, comprese le forniture, e prevede un cofinanziamento del Comune di Canosa pari al 10%. Restiamo ora in attesa di sapere se il nostro progetto sarà approvato dalla Regione».