In silenzio in centinaia hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Mons. Raffaele Calabro, Vescovo Emerito di Andria ormai da poco più di un anno e che venerdì scorso è improvvisamente scomparso nella sua casa andriese dove aveva deciso di trasferirsi dopo 27 anni di ministero episcopale nell’ormai sua Diocesi. Aveva 77 anni e per l’ultimo saluto nella Cattedrale di Andria, l’intero clero regionale pugliese ha voluto stringersi attorno alla Diocesi ed ai familiari del compianto Vescovo Emerito.

Durante l’omelia l’Arcivescovo di Bari-Bitonto, Mons. Cacucci ha ricordato come il ministero episcopale di Mons. Raffaele Calabro, amico d’infanzia proprio del prelato barese, abbia rispettato appieno la parabola del “se il chicco di grano caduto in terra non muore non produce frutti”. E poi rivolgendosi al Vescovo di Andria, Mons. Mansi ed ai sacerdoti tutti della Diocesi, ha spiegato tutta l’ammirazione «di questa dimensione profonda di fede nei confronti del Vescovo Calabro», chiamato più volte “vostro”.

Lo stesso Mons. Cacucci ha proseguito ricordando come sia stato «accompagnato durante i 27 anni di vescovato, espresso in modo particolare la paternità della Chiesa perchè è forviante ritenere che la figura di un Vescovo o di un Sacerdote debba identificarsi con la figura di Dio, è uno dei limiti – ha lanciato il monito Mons. Cacucci – che stiamo vivendo dolorosamente oggi nella Chiesa. Essere voi, figli, ma anche padri, madri e fratelli di un Vescovo segna un grande onore della Chiesa di Andria e delle Chiese di Minervino e Canosa. Questa trasformazione di questo corpo e di questo seme che muore, che cade in terra e mostra la sua fragilità umana – ha concluso l’Arcivescovo – è un segno divino e che ha permesso a questa Chiesa di crescere e crescere in un modo singolare. Sono convinto che questo è un segno della grande fede, della grande fede adamantina del vostro Vescovo».

Poi il corteo che ha accompagnato da Piazza Duomo a Piazza Catuma il feretro di Mons. Calabro sino al saluto con familiari e sacerdoti oltre alle autorità politiche e militari, per l’ultimo viaggio del Vescovo Emerito di Andria.