Restano tre gli indagati per l’omicidio di Maria Melziade, 75enne canosina morta il giorno dopo la brutale rapina subita nella sua abitazione il 17 novembre 2016, dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura di Trani: si tratta dei canosini Lorenzo Campanella, di 55 anni, Gianfranco Colucci, di 21 anni e Francesco Scardi, di 46 anni nato a Milano ma residente a Canosa. Tutti e tre rispondono di concorso in omicidio preterintenzionale aggravato e rapina. Per Colucci vi è anche l’accusa di detenzione illegale di arma. I tre finirono già in manette nel dicembre del 2016.

Secondo le indagini della polizia di Canosa, la donna era appena rientrata da un viaggio in auto a Milano, insieme al marito. Lei salì in casa da sola mentre l’uomo portò l’auto in garage. Fu lei stessa ad aprire la porta a Campanella e Colucci, secondo gli inquirenti, pensando che si trattasse del marito. Erano invece i due malfattori, mentre Scardi faceva da ‘palo’ davanti al palazzo. La donna fu immobilizzata con delle fascette in plastica e nastro isolante, colpendola violentemente al volto e al corpo, oltre che con scosse elettriche con una pistola ‘taser’.

I due fuggirono per via della resistenza della donna e del ritorno a casa del marito. Riuscirono però a portar via un anello, orologio e orecchini con diamanti indossati dalla vittima, 1200 euro in contanti e carte di credito. La donna morì per le conseguenze delle violenze subite, il 18 novembre, in ospedale ad Andria. Le indagini fecero emergere la complicità di altre due persone, che probabilmente avevano informato i rapinatori dei movimenti della coppia. Ma le loro responsabilità non sono mai state accertate.