«Senza nessuna polemica voglio spiegare quale è la funzione a cui è stata chiamata la Regione sulla questione Tufarelle: tutelare il territorio tramite i controlli e attivando le verifiche del caso. Tutto ciò è stato puntualmente svolto». Chiarisce la posizione l’assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente Filippo Caracciolo. «Non c’è stata e mai ci sarà alcuna forma di disinteresse verso la tematica ambientale o peggio ancora nessuna forma di sgarbo istituzionale. Dal primo momento sulla tematica Tufarelle la Regione Puglia ha prestato massima attenzione al fine di favorire forme di dialogo tra le istituzioni coinvolte».

«Prima dell’incontro istruttorio di rimessione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Puglia aveva già incontrato i rappresentanti dei territori locali – ha proseguito Caracciolo – La Regione in sede di tavolo istruttorio per la rimessione ha rappresentato le diverse iniziative avviate al fine di rassicurare le comunità locali sulla eventuale presenza di fonti di inquinamento. Tra queste il piano di indagine finanziato nel 2012 al Comune di Canosa oltre all’attività svolta in collaborazione con la Provincia BAT, finalizzata alla chiusura e post gestione dell’impianto COBEMA di Tufarelle, oggetto di procedura di Infrazione comunitaria. Allo stesso tempo, l’Assessorato regionale all’Ambiente si è impegnato a garantire una maggiore definizione del quadro delle conoscenze ambientali sull’area di Tufarelle, qualora ricorrano le condizioni a valle delle risultanze dei primi accertamenti a rendere disponibile un finanziamento di € 80.000,00 euro circa l’avvio delle attività preliminari di chiusura e post gestione COBEMA».

«A seguito di detta riunione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Assessorato ha promosso, proprio nello spirito di leale collaborazione tra enti, una riunione con i Comuni promotori dell’opposizione e tutti gli enti competenti (Provincia, ARPA) ai fini della formulazione di un dissenso costruttivo, evidenziando le eventuali, possibili misure prescrittive e compensative che potevano consentire di superarlo così come richiesto dalla stessa Presidenza. In tale occasione la Regione Puglia ha assunto gli ulteriori impegni, sopra menzionati, tesi ad ampliare il quadro conoscitivo sull’area in questione, sempre a garanzia delle comunità locali. Non siamo chiamati né possiamo farci carico di individuare percorsi verso soluzioni o destinazioni di natura diversa. In conclusione – spiega l’assessore regionale Filippo Caracciolo – come Regione riteniamo di aver assolto a quanto di nostra competenza e confermiamo la disponibilità a fare la nostra parte fermo restando i rispettivi ruoli e le funzioni specifiche che ogni ente può svolgere o a cui può adempiere».