Cartons of peach's at a roadside fruit stand.

Sì, la salute vien mangiando! Proprio a partire da ciò la percoca, in Piazza Roma a Loconia -Frazione di Canosa di Puglia, darà il benvenuto a tutti gli Ospiti che parteciperanno al Forum “La Percoca per la Salute”, domenica 5 agosto alle ore 19, evento organizzato dal Comitato Insieme per Loconia e la collaborazione della LILT Sezione Provinciale di Barletta Andria Trani, con il Patrocinio dalle Amministrazioni Comunali di Canosa di Puglia e di Lavello e moderato dalla giornalista Marilena Farinola. Con l’organizzatore Fedele Accetta Presidente del Comitato Insieme per Loconia intervengono gli Assessori all’Agricoltura del Comune di Canosa Francesco Lops e del Comune di Lavello Liliana Rachele Catapano, il Presidente della LILT BT Michele Ciniero e della Fiduciaria di Canosa Francesca Serlenga, il Docente del Settore Arboricoltura Generale dell’Università di Foggia Giuseppe Lopriore, la Tecnologa Alimentare Valentina Valente, il Pediatra Nutrizionista Domenico Meleleo, il Medico di Medicina Preventiva Federica Carpagnano e la Farmacista Sabrina Fiorentino entrambe Volontarie della LILT BT. A chiudere i lavori la presenza importante del Prof. Francesco Schittulli Senologo Chirurgo Oncologo Presidente della LILT Nazionale.

I prodotti a chilometro zero comprendono tutti qui generi alimentari che vengono venduti e consumati nel raggio di pochi chilometri dal luogo di produzione. Scegliere questi prodotti è uno stile di vita, una scelta sociale e salutare. Preferire prodotti gastronomici della nostra tradizione, da un lato consente di valorizzare il lavoro delle piccole e medie imprese locali, dall’altro permette di rispettare lo stile alimentare più salutare per antonomasia: la Dieta Mediterranea. La spettacolarità della natura risiede nel fatto che essa ci mette a disposizione i suoi frutti in base alle nostre reali esigenze: ad ognuno la giusta varietà per la specifica area in cui vive. D’inverno la natura ci mette a disposizione gli agrumi, frutti ricchi di Vitamina C, importante antiossidante basilare per rafforzare le difese immunitarie e preservarci dai classici raffreddori invernali, d’estate invece troveremo albicocche, pesche e percoche, ricche di pigmenti che proteggono la pelle dai raggi solari. La tendenza della società moderna rischia sempre più di discostarsi dalle opportunità che la natura ci offre. Se da una parte il privilegio di un mercato globale ci permette di disporre di una grande varietà di prodotti durante l’anno, dall’altro, molto spesso, ciò che ne risente è il gusto e le proprietà nutrizionali degli stessi prodotti alimentari. Quante volte ci troviamo di fronte a scaffali colmi di alimenti, belli da vedere, ma di scarso sapore nonché pompati di anticrittogamici e fertilizzanti. La natura è perfetta: lasciamo che faccia il suo normale corso. Non bisogna andare poi lontano per ricercare prodotti che ci tutelino da un’alimentazione omologata e spesso squilibrata!

«Frutta e verdura sono nostre Amiche con la grande importanza dei laboratori del gusto per i più piccoli – conferma Domenico Meleleo – bisogna educare i futuri consumatori e promotori consapevoli della Dieta Mediterranea che è un tesoro sia per la salute che per l’economia. L’educazione dei più piccoli al consumo costante di verdura e frutta di stagione e di produzione locale per essere efficace, deve essere parte di programmi di lunga durata e che interessano contemporaneamente sia la scuola che la famiglia. Gli interventi devono essere progettati seguendo le linee guida internazionali per l’educazione alla salute. L’esperienza dei laboratori organizzati dall’APS Lifestyle Studium in varie realtà pugliesi, prevede l’uso di un metodo basato su laboratori sensoriali che fanno utilizzare tutti e cinque i sensi per ottenere una conoscenza più “consapevole” e profonda. Per i bambini si utilizza anche il metodo pedagogico delle storie aperte e chiuse che prevedono protagonisti positivi e antagonisti negativi. Alla fine i cibi che noi adulti chiamiamo sani per loro sono degli amici simpatici con i quali si ha confidenza».

«Lo stile di vita occidentale, caratterizzato da crescente sedentarietà e da una dieta sempre più ricca di alimenti industrialmente raffinati e di origine animale, – ricorda Federica Carpagnano – contribuisce a gran parte delle patologie croniche la cui prevalenza è in continuo aumento: le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori, la cirrosi epatica, le demenze senili, nonché una serie di condizioni di rischio quali obesità, ipertensione, dislipidemie, osteoporosi, resistenza insulinica. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica. I dati oggi disponibili ci indicano che le persone in sovrappeso, obese o con diabete crescono in tutto il mondo. In Italia è in sovrappeso oltre 1 persona su 3 (36%, con preponderanza maschile), obesa 1 su 10 (10%) con quasi 22 milioni di italiani in sovrappeso e 6 milioni di obesi, e la stessa Istat ci ricorda che ogni anno in Italia diventano obese oltre 100mila persone. L’approccio a questa che potremmo definire una vera pandemia non può che essere basato sulla prevenzione primaria, puntando sempre più su stile di vita corretto e sana alimentazione».

«L’alimentazione è l’unico mezzo per comunicare in maniera consapevole con il DNA preservandone l’integrità – ci dice Sabrina Fiorentino – favorendo uno stato di benessere prolungato grazie alla presenza di molecole che influenzano i processi epigenomici. La maggior parte di queste molecole buone si trovano all’interno del regime alimentare mediterraneo ed è per questo motivo che la Dieta Mediterranea non è solo una dieta ma è una visione del mondo, è la nostra medicina e che ci insegna ad accogliere ed apprezzare i prodotti del territorio in cui viviamo». «La LILT – ci dice il Prof. Francesco Schittulli – ha compiuto tanta strada e, soprattutto, si è concentrata l’attenzione sul valore della prevenzione primaria (individuazione e rimozione dei fattori di rischio per lo sviluppo del tumore). La Prevenzione Primaria infatti è subordinata ai corretti Stili di Vita di ognuno di noi: lotta al tabagismo e alla cancerogenesi ambientale e professionale; regolare attività fisica; corretta alimentazione. Quest’ultima resta un punto focale, visto che il 35% dei tumori è dovuto a un’errata alimentazione. Prevenzione vuol dire infatti poter agire prima, per se stessi e per gli altri».

«Educare i ragazzi, i più giovani, sensibilizzandoli su quanto fondamentale sia condurre una vita regolare e mangiare sano -rafforza Michele Ciniero – è una sfida il cui obiettivo è il benessere! Importanza dell’educazione che gli adulti dovrebbero fornire ai figli mostrando, con l’esempio, di credere nel valore dei “buoni stili di vita” e che questi sono attuabili con relativamente poco sacrificio. Investire sui giovani, rafforzare e confermare il patrimonio comune di pratiche preventive puntando su tutti i settori della società quali famiglia, scuola, aziende ospedaliere, associazioni che si occupano di prevenzione oncologica, enti che operano per la sana alimentazione, agricoltura biologica. La LILT punta a mettere in evidenza il ruolo cruciale della promozione della salute e della prevenzione nelle giovani generazioni come sviluppo, in generale, della società». Nel novembre 2010, la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Un patrimonio che riunisce le abitudini alimentari dei popoli del bacino del Mar Mediterraneo (Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro), consolidate nel corso dei secoli e rimaste pressoché immutate, e che va ben oltre una semplice lista di alimenti, ma riguarda la cultura e lo stile di vita, le pratiche sociali, tradizionali e agricole. Uno stile di vita, un modus vivendi, di cui dovremmo essere fieri.