Un piano che prevede un aumento di disponibilità di posti letto ma un piano che non offre ancora risposte chiare rispetto a come effettuare adeguatamente questo aumento. La nuova programmazione del Piano di Riordino Ospedaliero, introdotta dall’approvazione di ieri nella Giunta Regionale pugliese, parla di 717 posti letto per la provincia di Barletta Andria Trani con un incremento stimato di 126 posti letto pari al 21%. Potenziati i due ospedali di I livello presenti sul territorio e cioè quelli di Andria e Barletta che, tuttavia, vivono una cronica problematica: carenza di strutture e personale. In particolare, naturalmente quello di Andria, per il quale vi è da diversi anni l’idea di una nuova struttura che possa sopperire alle mancanze attualmente in essere.

Secondo la Regione Puglia, infatti, in questo momento l’Ospedale di Andria dovrebbe accogliere 150 posti letto anche se effettivamente, ad oggi, sono 132 i posti letto disponibili vista la cronica assenza di personale. Secondo il nuovo piano di riordino nel nosocomio andriese vi sarebbe il potenziamento delle Unità Operative di Cardiologia, Chirurgia Generale (nella quale confluirà anche la Chirurgia Plastica), Medicina Generale, Neonatologia, Neurochirurgia, Neurologia, Ortopedia, ben 16 nuovi posti letto con Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, l’UTIC e l’Urologia. In tutto ci dovrebbero essere 218 posti letto con un potenziamento del 45% in ambienti tutti da valutare. Specificità sempre maggiore, invece, per l’Ospedale di Canosa che vedrà rafforzata la vocazione alla post acuzie con 20 posti letto di lungodegenza e 40 di riabilitazione funzionale e un incremento complessivo di 15 posti letto anche se attualmente ve ne sono solo 22 disponibili.

Poi l’Ospedale di Barletta che arriverà sino ai 271 posti letto con l’attivazione di gastroenterologia Lungodegenti, Neonatologia, Neuropsichiatria infantile e Pneumologia, nonché il potenziamento delle seguenti discipline: Cardiologia, nefrologia, ostetricia e ginecologia. Infine l’ospedale di Bisceglie con 48 posti letto in più e l’attivazione di Geriatria, Malattie Endocrine e Terapia Intensiva. Riconvertito, infine, l’Ospedale di Trani.