

«Porte chiuse e ricevimenti prestabiliti – dice Marro – Questi uffici sono così passati da essere “casa dei cittadini” a diventare “abitazione privata”. Per entrare occorre citofonare e passare al vaglio tramite un videocitofono. L’accesso è previsto solo con la bontà dei due operatori con pulsantiera. Ancora una pessima figura del nuovo che avanza; persone che fino a qualche mese fa urlavano “i cittadini al Governo” ora hanno chiuso agli stessi le porte del Palazzo di Città. Un gesto che dal dopoguerra ai giorni nostri è stato impensabile per tutte le Amministrazioni, di destra e di sinistra, che, seppur con differenze strategiche, hanno sempre ascoltato i cittadini nella “casa comunale”».
«Ma i grillini no – conclude Marro – Forse ci hanno preso così gusto a fare democrazia diretta sui social network che non necessitano più del contatto fisico con chi governano. Per loro basta fare i leoni da tastiera alla ricerca di consenso. Ma i fatti? Una scelta magari legittima, utile soprattutto nei centri metropolitani per evidenti esigenze di numero, ma un messaggio altrettanto forte: pochi cittadini al potere e l’ultimo chiude la porta».