E’ un tratto di strada di circa undici chilometri che, tuttavia, risulta esser pieno di insidie e di trappole. Il pericolo corre sulla Strada Statale 93 nel tratto che collega Canosa di Puglia alla sua borgata e cioè quella di Loconia. Una Strada Statale con sole due corsie di marcia anche piuttosto strette che, tuttavia, ha un traffico rilevante non solo di autovetture ma soprattutto di tir ed autocarri oltre che di trattori. L’ultimo incidente in ordine di tempo, di particolare gravità, è avvenuto proprio questa mattina, poco dopo le 5, ed ha coinvolto due autovetture, un trattore ed un tir. Diversi feriti, di cui uno particolarmente grave, strada completamente chiusa al traffico per circa tre ore, uomini e mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine impegnati per diverse ore per ripristinare la circolazione e completare tutte le operazioni. E poi restano i feriti, i danni, le tensioni e famiglie spesso distrutte dalla paura e dalle notizie drammatiche.

E poi resta una certa indifferenza delle istituzioni per un tratto di strada pericoloso non solo per la conformazione in se della strada stessa ma soprattutto perché è una via di collegamento essenziale tra Puglia e Basilicata, tra il nord barese e per esempio Melfi con la sua Fiat. Ed, infatti, sembrerebbe esser stati diretti proprio lì alcuni operai coinvolti nell’incidente di questa mattina. Una strada pericolosa perché sono una infinità le strade interpoderali che portano alle campagne vero valore aggiunto di un territorio che a guardarlo non si può che restar estasiati. Indifferenza, invece, che si scontra con la lentezza assoluta della burocrazia, lentezza intollerabile se un’opera è essenziale nella certezza di render più sicura una importante arteria di collegamento. Il 22 dicembre del 2015, dopo tantissimi anni di incidenti, decessi e problemi su quella strada, è arrivata la determina dirigenziale 794 a firma del Dirigente dei Lavori Pubblici della Regione Puglia. In quella determina è stato assunto l’impegno di spesa di 500mila euro da corrispondere al Comune di Canosa per finanziare l’anticipazione delle spese di progettazione per l’intervento denominato “Ampliamento e messa in sicurezza S.S. 93 tratto Canosa-Loconia-Lavello”.

A maggio dell’anno successivo la Regione Puglia ha invitato il comune di Canosa a prendere atto delle modalità di funzionamento del Fondo, a riformulare la domanda di concessione e ad adottare la deliberazione di Giunta Comunale. Deliberazione di giunta arrivata solo il 30 novembre 2016. Poi nuovi mesi di silenzio nei quali lo stesso Comune di Canosa ha sollecitato per ben due volte, nell’aprile e nel maggio del 2017, l’Anas a definire i termini della convenzione al fine di firmarla ed avviare formalmente la fase di progettazione. Risposta arrivata solo a luglio del 2017 con la bozza definitiva della convenzione. Nuove modifiche dell’ente comunale e nuovo invio a settembre dello stesso anno all’ANAS. Ad ora, tuttavia, quella convenzione tra le parti non è ancora stata sottoscritta. Da tempo c’è un’associazione, “Amici di Michele e Giuseppe”, nata proprio in seguito ad una tragedia su quella strada, che chiede con insistenza interventi sulla SS93. Interventi che per ora attendono le volontà delle istituzioni e la burocrazia, in attesa di un nuovo bollettino di cronaca che passi inesorabilmente inascoltato.