«A volte, quando non si leggono le carte, c’è il rischio di raccontare cose che non rappresentano la realtà dei fatti. Questa mattina sembrerebbe che io abbia rilasciato addirittura un diniego alla istallazione di un dehor. È evidente che non spetta al sindaco rilasciare autorizzazioni o dinieghi che devono essere rilasciati dai dirigenti seguendo una precisa normativa». Interviene così, in una nota, il Sindaco di Canosa di Puglia, Roberto Morra.

«Il caso di specie supera ogni immaginazione: l’esercente ha ottenuto l’autorizzazione da oltre un mese e la stessa giace presso gli uffici comunali in attesa di essere ritirata. Pomo della discordia è il divieto imposto dalla Soprintendenza a poter istallare in quel luogo la pedana. Il divieto, sancito sia dal vecchio regolamento che dal nuovo, è imposto dalla Soprintendenza poiché l’immobile dove si trova il dehor ha un vincolo architettonico e ambientale superabile solo dalla Soprintendenza alla quale sembrerebbe che il commerciante si sia giustamente rivolto.

Questi sono i fatti. Purtroppo, leggendo gli articoli apparsi sulla stampa, devo costatare che il consigliere Princigalli non li conosca. Eppure ai consiglieri comunali spettano delle prerogative ulteriori rispetto al semplice cittadino e che nel caso di specie il loro utilizzo avrebbe consentito al consigliere di evitare questa brutta figura che purtroppo danneggia non solo il diretto interessato ma soprattutto le istituzioni comunali per il basso livello delle dichiarazioni espresse.

Rilevo inoltre che la Soprintendenza ha il dovere di tutelare beni sottoposti a vincoli architettonici, culturali, paesaggistici ed archeologici e che queste “uscite” improvvide da parte dell’ex vicepresidente della Fondazione Archeologica mi lasciano esterrefatto e preoccupato dal livello di alcune cariche della Fondazione che in passato hanno gestito il nostro patrimonio archeologico.

Credo, che alla base delle esternazioni del consigliere Princigalli ci sia la solita triste e petulante strumentalizzazione politica vecchio stampo aggravata dalla circostanza che lo si sta facendo sulla carne viva di un esercente in difficoltà economica.

Per onore della verità nei confronti dei miei concittadini ho il dovere di ricordare che il consigliere Princigalli ha fatto parte, seppur per un breve periodo, della scorsa Amministrazione Comunale che ha approvato il vecchio regolamento che impedisce all’esercente, ora come allora, di posizionare la pedana.

Tutto ciò premesso reputo intollerabili le esternazioni del consigliere Princigalli che denotano un modus operandi superficiale ed inadeguato alla carica rivestita.

La nostra città porta nel proprio seno gente che non mostra rispetto né per la città né per i propri cittadini e che di fatto contribuiscono a renderla ridicola agli occhi di chi non la conosce.

La crescita passa attraverso l’apporto nelle sedi opportune di cultura, esperienza e competenza. Non comprendo quale apporto dia il consigliere Princigalli che esterna le proprie invettive senza preoccuparsi di informarsi di cosa si stia parlando.

Credo che Princigalli debba riflettere seriamente sul suo apporto alla città, fino ad ora lo abbiamo visto attivo solo su Facebook nella speranza di ottenere visibilità e considerazione che evidente nessuno gli mostra.

Sono amareggiato, deluso ma non sorpreso da chi, poco più di un anno fa, ambiva ad amministrare la nostra città».