Una raccolta firme partita da Bisceglie e che ora viene sostenuta anche dagli operai agricoli e florovivaisti di Andria e presto presentata in tutto il territorio. Con la petizione i lavoratori rivendicano il diritto di consultazione e ratifica da parte degli stessi del nuovo Contratto Provinciale di lavoro Bari e Bat per “affermare la democrazia negata con la firma dell’accordo separato del 10 agosto 2017. I sottoscritti lavoratori agricoli – si legge nel testo della petizione – con la presente sottoscrizione chiedono altresì alle OO.SS. firmatarie del Contratto di Lavoro degli operai agricoli e florovivaisti della provincia Bari e BAT (validità 01/01/2016-31/12/2019) sottoscritto in data 10 agosto 2017 la disdetta dello stesso in quanto ha peggiorato la condizione lavorativa, oltre alla mancata consultazione e ratifica sia sotto l’aspetto economico che quello normativo e in violazione al demando del CCNL”. A farsi promotori di questa iniziativa i lavoratori agricoli e ortofrutticoli di Bisceglie nell’ambito dell’assemblea indetta dalla Flai Cgil Bat e svoltasi il18 luglio 2018.

Ieri, martedì 24 luglio, la mobilitazione è stata condivisa anche dai lavoratori di Andria nell’ambito dell’assemblea congressuale della Lega Flai comunale tenutasi presso la sede di Piazza Di Vittorio, alla presenza del segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti, del segretario generale della Cgil Bat, Peppino Deleonardis e del capolega della Flai di Andria, Antonio Di Bari in cui si è anche discusso dei temi riguardanti l’applicazione contrattuale in materia di inquadramenti, di salario e orario di lavoro.

«Nell’assemblea congressuale abbiamo ripreso alcuni passaggi del contratto provinciale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti della provincia Bat in cui vi era stata una riduzione di salario pari a 26 euro lordi giornalieri. Un accordo che non ci stanchiamo di sottolineare che riduce i salari, abbassa le qualifiche e peggiora le condizioni previdenziali, dall’indennità di disoccupazione agricola a tutte le prestazioni Inps. Insomma, un’intesa al ribasso che svaluta i lavoratori agricoli tant’è che con le nuove assunzioni in molti sono stati inquadrati con una mansione inferiore rispetto alla loro attività svolta e quindi sono diventati tutti senza specializzazione, minore salario per loro e perdite sulle pensioni, su disoccupazione, malattia ecc… Pensiamo che queste ragioni siano più che sufficienti, oltre alle tante altre che potremmo portare ancora come esempio, per continuare a mobilitarci per i lavoratori del settore e per i loro diritti», spiega Gaetano Riglietti, segretario generale di Flai Cgil Bat.