Co-organizzato dal Comune di Canosa, assessorato all’Urbanistica e Archeologia, e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di BAT, si è svolto presso il Centro Servizi Culturali di Canosa il convegno “Tra cultura e turismo. Un progetto di valorizzazione per Canosa.” Nel corso del seminario sono stati presentati i progetti che l’Amministrazione Comunale ha candidato a finanziamento regionale ed una mostra di progetti elaborati dagli studenti della Facoltà di Architettura di Venezia durante il workshop internazionale estivo tenutosi a Venezia. Il seminario e la mostra hanno avuto il patrocinio della FAC (Fondazione Archeologica Canosina), dello IUAV di Venezia, del Politecnico di Bari (Dicar), di Confindustria, di FederCultura e del Club UNESCO per Canosa.

Tutti i relatori si sono concentrati sul tema della messa punto di un modello di turismo specifico per il contesto canosino, per scongiurare l’idea di un turismo invasivo e passivo nei confronti dei luoghi e della società.

Il Sindaco Roberto Morra nei saluti istituzionali ha illustrato i numerosi progetti predisposti dal comune di Canosa che hanno di recente ottenuto finanziamenti regionali tra cui il C.ur.A, Corridoio urbano Archeologico ecologico finanziato per 1.500.000 euro e di quelli in attesa di finanziamento, come il progetto SISUS di rigenerazione dell’area dei “capannonni” di 3.500.000 euro. Il sindaco ha illustrato gli altri progetti che l’Amministrazione Comunale sta sottoponendo a finanziamento, tra i quali il progetto per un “percorso di turismo esperienziale” nell’area ad ovest della città.

Infine il Sindaco ha anche ricordato che Canosa, di recente inserita nell’elenco regionale delle Città d’Arte e Cultura, ha posto in essere un Accordo di Valorizzazione con la Soprintendenza, il Polo Museale, la Regione Puglia, il sottosegretariato al MIBACT regionale e la Concattedrale di San Sabino.

Nel corso della mattinata ci si è concentrati sulle trasformazioni dei centri storici italiani e dei punti di vista da cui partire per immaginare una nuova idea di città.

Il professor Mauro Marzo, delegato del rettore IUAV Alberto Ferlenga, Nicola Martinelli, docente di urbanistica al Politecnico di Bari, presso il Dicar, Maria Mininni Facoltà di Architettura dell’Università di Matera e Carlo Moccia del PoliBa hanno illustrato le loro esperienze e portato esempi di valorizzazione di alcuni centri storici che hanno fatto scuola nel mondo. In particolare il Professor Marzo ha illustrato il progetto di WAVE Italian Beauty 2018 co-organizzato con RFI, cui Canosa ha partecipato e che ha riguardato 26 piccoli e medi centri italiani il cui scopo era riflettere sulle possibilità di trasformazione dei centri storici italiani piccoli e medi. Il progetto immaginato per Canosa è risultato vincitore per la strategia territoriale.

Nicola Martinelli ha portato la riflessione sulle operazioni di ri-patrimonializzazione delle città, Maria Mininni ha espresso la necessità per Matera e quindi per tutti i centri storici italiani, oggetto di rigenerazione, di estendere il progetto all’intera città contemporanea (dunque nel caso di Matera oltre i Sassi). Le soluzioni provenienti da una tesi di laurea per Kos curata dal professor Carlo Moccia hanno costruito un immaginario architettonico per la ri-significazione e ri-contestualizzazione delle aree di scavo incluse nella città molto suggestivo anche per il caso di Canosa.

Sabina Lenoci, assessore all’Urbanistica e Archeologia e Anna Maria Gagliardi dirigente del settore urbanistico hanno esposto il progetto strategico di valorizzazione per la città. Un progetto che parte da una nuova descrizione del territorio e alla scala urbana individua un sistema di spazi e servizi collettivi, per lo più pubblici. Diviso in 5 sistemi, il progetto strategico, tende a considerare le aree di scavo archeologico, che numerose sono presenti nella città densa, come degli spazi aperti che con le piazze, le aree a standard non realizzato possono, con poche mosse progettuali, ridisegnare la città per gli abitanti e per i visitatori.

Sono stati, inoltre, illustrati i progetti-sistema che sono stati estrapolati dalla mappa della valorizzazione e sottoposti a finanziamento. Di questi, il C.ur.A e il progetto “Elementi di relazione tra la città e dil suo fiume”, oltre al progetto esecutivo “un percorso di turismo esperienziale tra cantine ed aree archeologiche” che sarà inviato a fine dicembre in regione per concorrere ad un altro finanziamento e rappresenterà il modo per rigenerare la parte ovest della città.

Il pomeriggio si è avviato con una carrellata di fotografie della tratta Spianazzola-Canosa del fotografo Daniele Marzocca che ha realizzato un report di questo tratto di ferrovia che attraversa numerose località e città che congiungono il mare all’entroterra. Attualmente sottoutilizzata, ma potenzialmente importantissima per politiche di valorizzazione di un territorio vasto che corrisponde alla Valle Ofantina. Sulle peculiarità di questo territorio si è soffermata Miranda Carrieri. direttrice dell’Antiquarium di Canne della Battaglia, illustrando lavoro di divulgazione che si sta facendo del sito di Canne

Con Roberto Cremascoli (studio associato COR) e Anna Merci, giovane architetto del gruppo G124 di Renzo Piano, si è entrati nel vivo dei lavori realizzati nel workshop WavE su Canosa. I due architetti hanno descritto i 10 progetti elaborati per la città nell’ambito di una strategia territoriale che comprende Canne e la riqualificazione della stazione di Barletta. I progetti sono esposti al pubblico nella mostra site specific che rimarrà aperta presso il CSC di Canosa fino al 23 dicembre.

Massimo Salomone, responsabile Turismo Regionale di Confindustria ha illustrato il progetto formativo “turismo 4.0”, ovvero di turismo digitale che con l’Università di Bari sta portando avanti per creare corsi universitari utili alla formazione di figure professionali adeguate alle esigenze di valorizzazione del nostro territorio in chiave turistica.

Sergio Fontana in qualità di socio fondatore della Fac, già intervenuto in mattinata per i saluti istituzionali di Confindustria Bari – BAT, ha parlato della capacità che un gruppo di cittadini amanti della loro città e della sua pluriennale storia hanno avuto agli inizi degli anni novanta nel passare dalle parole ai fatti e fondare una vera e propria associazione atta alla cura e divulgazione del patrimonio culturale della città.

L’importante giornata, grazie ai numerosi interventi che hanno costruito lo sfondo ed il luogo di verifica di questo importante momento della città che ha presentato gli esiti del lavoro del primo anno di attività della sua nuova Amministrazione si è conclusa con lidea condivisa da tutti i relatori, che il processo di valorizzazione intrapreso dal Comune di Canosa deve fare rete con le vicine realtà di Canne, Castel del Monte, il parco dell’Ofanto, lo starordinario paesaggio agricolo fatto di masserie e coltivazioni doc, entro una ipotesi di rigenerazione della città contemporanea.