Probabilmente credevano ormai di averla fatta franca, ma dopo oltre due anni di indagini, la Polizia è riuscita ad identificarli e ad assicurarli alla giustizia. Sono stati tutti arrestati i responsabili dell’assalto ad un furgone portavalori avvenuto il 15 ottobre 2016, sulla strada provinciale Monza-Rho, all’altezza del comune milanese di Bollate.

Sette le persone finite in carcere, di età compresa tra i 29 ed i 43 anni e residenti a Barletta, Canosa, Cerignola, Manfredonia e San Giovanni Rotondo. Le manette sono scattate a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Milano: il risultato dell’attività investigativa portata avanti dagli agenti Squadra Mobile di Foggia e dai colleghi del capoluogo lombardo.

Il colpo era fruttato oltre 4 milioni di euro: questo il valore di alcuni storici gioielli della ditta “Bulgari” e di altre marche prestigiose, portati via dai banditi durante la rapina. I preziosi erano trasportati da due furgoni della ditta Ferrari, bloccati sulla rampa d’accesso della provinciale da almeno 5 persone, armate e coperte da passamontagna, giunte sul posto a bordo di tre auto.

I malviventi, con una motosega, riuscirono a creare un’apertura nella carrozzeria del mezzo e ad impossessarsi di alcuni plichi contenenti gioielli, per poi allontanarsi con due vetture, lasciando sull’asfalto chiosi a tre punte per coprirsi la fuga. Un’azione da manuale, portata a termine senza esplodere neanche un colpo. La caccia ai componenti della banda è partita dall’analisi delle celle telefoniche, che ha permesso di risalire alle utenze dei rapinatori, localizzate prima in provincia di Milano e poi in Puglia. Lo sviluppo dei tabulati ha fatto il resto.

Uno dei malviventi, inoltre, nel prelevare la refurtiva attraverso la lamiera del furgone, si era procurato una ferita. Dalle tracce di sangue è stato possibile estrapolare un profilo genetico che, mesi dopo, è stato comparato con quello prelevato ad un ad uno degli arrestati. I sette sono accusati di rapina pluriaggravata.