Si è appena concluso l’ottavo convegno del ciclo #FormazioneGratuita e #CulturaPerTutti del Rotaract Club Bari Agorà in interclub con il Rotaract Club Canosa di Puglia. L’evento formativo ha posto al centro un tema molto attuale: la nuova responsabilità sanitaria tra orientamenti precedenti e nuove prospettive dopo la riforma Gelli-Bianco.

L’incontro formativo è stato moderato da Maria Grazia Vitrani (Presidente del Rotaract Club Canosa di Puglia) e nel corso del dibattito si sono alternati interventi giuridici e medici.

Da una parte l’Avv. Paolo Iannone (Presidente del Rotaract Club Bari Agorà, esperto della materia e autore di libri sul tema, tra cui l’ultimo presentato alla Camera dei Deputati) ha illustrato le nuove tecniche e strategie difensive post riforma. Di contro, il Dott. Gianfranco Sifanno (Medico e socio del Rotaract Club Bari Agorà) è intervenuto sui doveri del sanitario, tra consenso informato e segreto professionale.

I Club Rotaract che hanno organizzato la conferenza hanno posto l’accento sull’importanza della formazione e dell’informazione che deve essere sempre garantita a tutti.

Nel corso degli interventi, particolare attenzione è stata rivolta alle teorie dell’Avv. Paolo Iannone, il quale ha posto nuovamente l’accento sulle possibili vie di fuga dalla responsabilità extracontrattuale in capo al medico, prevista dal legislatore all’articolo 7 della legge di riforma, rappresentando che: «la sottoscrizione del modulo del consenso-informato e il relativo impegno assunto, qualifica il rapporto contrattuale medico-paziente. D’altronde – evidenzia lo stesso Iannone – tale obbligazione, accettata dalle parti, ruota sulla dichiarazione di volontà delle parti stesse e, pertanto, non può trovare “cittadinanza” l’intenzione di voler qualificare il consenso-informato come dichiarazione di scienza, poiché, in tal caso, le asserzioni in esso contenute rappresenterebbero elementi intangibili e suscettibili a mere rettifiche potendo giustificare, così, l’emendabilità delle dichiarazioni rese. Di conseguenza, gli studiosi che conservano un parere contrario sul tema non solo disconoscono un dato normativo, ma cancellano anche la realtà dell’uomo». Tali teorie formeranno senz’altro oggetto di valutazione nel momento in cui si avrà modo di verificare, in divenire, casi e questioni in rispondenza della nuova normativa e alle successive pronunce giurisprudenziali.