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Turismo, Ventola: «La Puglia è cara, colpa delle imposte regionali che gravano sugli operatori del settore»

Una nuova nota del coordinatore e consigliere regionale di Direzione Italia

«Il 2019 potrebbe registrare per la prima volta un calo degli arrivi turistici in Puglia, secondo alcune stime pubblicate ieri da Il Sole 24 Ore si parla addirittura di un –13,6% a causa di vari indicatori, ma soprattutto per l’aumento dei prezzi che farebbero diventare altre località italiane e straniere più concorrenziali. Insomma, venire in vacanza in Puglia diventa un lusso per i prezzi alti, anche per strutture ricettive e di ristorazione non per un turismo d’élite». E’ quanto dichiara in una nota il coordinatore e consigliere regionale di Direzione Italia, Francesco Ventola.

«La colpa di questi aumenti non è di chi li applica, come sarebbe facile ipotizzare, ma di chi costringe gli operatori turistici pugliesi ad aumentare i prezzi per far fronte a una tassazione locale che è schizzata alle stelle per colpe di politiche regionali che hanno portato la TARI a non essere una tassa ma una vera e propria vessazione.

E’ bene che si sappia che dai Comuni su alberghi, ristoranti, bar stanno arrivando delle vere e proprie stangate a causa di un Piano Rifiuti che in Puglia non è riuscito mai ad arrivare a un ciclo di smaltimento compiuto: così alla fine alzare la TARI è l’unica cosa che si riesce a fare. Servisse almeno a risolvere il problema… macché visto che le periferie sono sempre più discariche a cielo aperto.

Quindi il presidente Emiliano e l’assessore Capone stiano meno in giro a promuovere un turismo, ma lavorino per mettere gli operatori nelle condizioni di non dover aumentare i prezzi, chi fa Turismo in Puglia non ha bisogno solo di Marketing da parte della Regione ma anche di servizi che non vengono offerti, infrastrutture lasciate a metà o mai iniziate, politiche energetiche e sanitarie che sono veri e propri ostacoli burocratici per la sopravvivenza già di quelle esistenti».

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