Manfredonia Calcio 1932 – Canosa Calcio 1948, 41
De Filippo ’11, Albrizio ’13 ’21, Patruno (C) ’46, Santoro ’91.

Pronostico rispettato al “Miramare” di Manfredonia dove la formazione di casa continua il suo ruolino di marcia incamminandosi a punteggio pieno a pari passo con la Sly United. A farne le spese questa volta sono proprio i rossoblù che, nonostante una prestazione incoraggiante, devono rimandare ancora una volta l’appuntamento con i primi punti della stagione.

Manfredonia (4-4-2): Morgillo; De Filippo, Di noia, Laboragine, Telera; Basta, Trotta, Cicerelli, Albrizio; Mastropasqua, Roberto.
Canosa (4-4-2):Crisantemo; Ujka, Di Corato, Landolfi, Abruzzese; Patruno, D’Ercole, Valentino, Quacquarelli; Pugliese, Ieva.

Un Canosa dal doppio volto è costretto a cedere il passo ad un Manfedonia forza 4. I rossoblù pagano caro un avvio di gara certamente non dei migliori, che indirizza subito la gara in favore degli uomini di casa. Le due formazioni si presentano sul terreno di gioco con 4-4-2 speculare. Nonostante il repentino forcing offensivo dei sipontini, è il Canosa al minuto 8 a rendersi pericoloso con D’Ercole che con una buona conclusione scalda i guanti dell’under Morgillo. Da qui in poi però, è totale blackout. All’11 la capolista sblocca la contesa con De Filippo, che in mischia trova la rete del vantaggio. Passano appena novanta secondi, e arriva il raddoppio questa volta a firma di Albrizio, che trova il guizzo vincente dopo l’ennesima imbucata laterale. Il Canosa accusa fortemente il doppio colpo, e così al ’21 ancora Albrizio approfitta di un’incertezza difensiva e insacca la palla del 3-0. Sembrerebbe a questo punto, solamente l’inizio di una domenica delle peggiori, ma i rossoblù non ci stanno e pian piano vengono fuori con una reazione di orgoglio che si tramuta in una buona trama di gioco. Il banco paga, e così allo scadere del primo tempo Patruno accorcia le distanze e squadre che vanno negli spogliatoi sul parziale di 3 a 1.

Il gol sembra aver dato fiducia ai ragazzi di mister Ricucci, che tornano in campo con un piglio decisamente diverso esibendo sfrontatezza e determinazione. Così, una partita che sembrava sostanzialmente a senso unico, diventa invece davvero bella a vedersi. Le squadre si affrontano a viso aperto, con i delfini alla ricerca del definitivo KO, e i rossoblù a caccia del gol che possa riaprire i conti. Numerosi saranno i capovolgimenti di fronte, specie nell’ultimo quarto d’ora di gara dove si segnalano le più ghiotte occasioni da entrambe le parti. Al ’79 Palmitessa, subentrato a Quacquarelli, si rende protagonista di un’azione personale che culmina con un tiro fuori di un soffio. Dopo un minuto, un altro subentrato, il numero 20 Grumo sponda Manfredonia, raccoglie in area un buon cross spedendo con il piattone la palla sulla traversa. La partita sembra assumere uno stampo cestistico, con un susseguirsi a turno di azioni pericolose. Così ancora dopo qualche manciata di secondi, risponde nuovamente il Canosa: D’Ambrosio, entrato dalla panchina, sfreccia sulla sua corsia preferenziale e mette al centro un buon traversone che Palmitessa ,solo davanti al portiere, per un centimetro non riesce a impattare di testa. In questa girandola di emozioni, è il Manfredonia che alla fine riesce a capitalizzare, trovando nel primo dei quattro minuti di recupero, il gol del definitivo 4 a 1 con Santoro.

Al triplice fischio dell’arbitro, il Canosa incassa così il quarto semaforo rosso consecutivo, restando fanalino di coda a quota zero insieme al Capurso. I rossoblù possono però raccogliere una prestazione incoraggiante in vista del prosieguo del campionato. Domenica prossima al San Sabino non sarà nuovamente facile: contro la quotata Vigor Bitritto servirà fare tesoro della prova di carattere vista a Manfredonia per cercare di dare uno scossone alla classifica.