Home Attualità Il dolore della Desolata risuona per le strade deserte di Canosa

Il dolore della Desolata risuona per le strade deserte di Canosa

Questa mattina l'inno composto per la Vergine ha accompagnato le prime ore nel Sabato Santo

Lo “Stabat Mater” risuona a Canosa, al mattino del Sabato Santo, giorno successivo alla Passione del Cristo. Un inno che tradizionalmente accompagna quell’effige sacra tanto amata dai canosini, simbolo di una comunità che abbraccia il dolore e i misteri del venerdì santo. La Desolata, questa volta, non ha potuto abbracciare materialmente i suoi fedeli all’esterno della Chiesa che l’accoglie, ma la sua presenza, ed il suo peso, così drammatico e forte, non sono certamente mancati. Tanti coloro che si sono affacciati sui balconi durante la trasmissione dell’inno alla Statua dell’Addolorata, un melodia che ha risuonato per le vie desolate della città di Canosa, in un momento della storia italiana e del mondo in cui la desolazione stessa è la chiave per sconfiggere il male invisibile. La Vergine canosina ha percorso la sua abituale processione nei cuori dei suoi fedeli che per un istante hanno chiuso gli occhi e hanno rivisto la loro effige sacra uscir fuori dalle mura della Chiesa in un bagno di gente in religioso silenzio, irreale, assordante. Un viaggio astratta reso quasi reale e vivo dalle note della preghiera scritta da Jacopone da Todi in cui vengono ripercorse le sofferenze della Madonna per la morte di Gesù.

In questo tempo di sofferenza ed incertezza, la Desolata lancia un messaggio alla comunità: la Vergine condivide con i suoi fedeli questo momento di desolazione, paura e dolore. Il dolore di chi soffre da solo, nella desolazione degli ospedali. Allo stesso tempo, un invito ad essere persone più solidali verso gli altri, i meno fortunati, coloro che sono soli, appunto, nel dolore della propria desolazione.

Il servizio.

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