Home Cronaca Coronavirus, trasferiti a Bisceglie sei ospiti positivi della RSSA “San Giuseppe”

Coronavirus, trasferiti a Bisceglie sei ospiti positivi della RSSA “San Giuseppe”

L'operazione nel pomeriggio di oggi con l'ausilio di 118 e Federazione delle Misericordie di Puglia

Sono stati trasferiti nel pomeriggio nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Covid-19 della BAT, il “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie, sei ospiti tutti positivi al Coronavirus della RSSA “San Giuseppe” di Canosa. Il delicato trasferimento ha visto impegnato sia il 118 di Canosa che soccorritori ed ambulanze della Federazione delle Misericordie di Puglia.

«Nonostante la disponibilità di molti operatori della struttura a trascorrere il periodo di quarantena all’interno della stessa, la direzione ha avviato la ricerca di operatori socio sanitari e di infermieri per sostituire il personale in isolamento domiciliare», ha spiegato il Sindaco Roberto Morra a margine del delicato trasferimento. «Purtroppo tale ricerca non sta avendo esito positivo e pertanto la direzione ha sottoscritto anche un protocollo di intesa con la ASL BAT e con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche al fine di continuare a garantire gli standard assistenziali agli ospiti».

«Anche l’esito di questo protocollo non ha dato i risultati sperati pertanto il personale attualmente in servizio continua a sopperire alla carenza di nuovi innesti di infermieri e O.S.S. – ha proseguito Morra – Ho chiesto alle autorità competenti di fare quanto necessario affinché all’interno della struttura si possa continuare a garantire gli standard assistenziali agli ospiti, immettendo personale dipendente della ASL BAT o, altrimenti, si provveda al loro trasferimento presso gli ospedali o altre strutture in grado di assicurarne adeguata ospitalità».

«Al di fuori dell’Istituto “San Giuseppe” – ha concluso il Sindaco Morra – la situazione in città appare sotto controllo, il numero di contagiati è stabile da qualche giorno, mentre aumenta il numero di pazienti guariti, tra i quali alcuni che hanno dovuto ricorrere al ricovero in ospedale, e che stanno tornando a casa dai propri cari».

 

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