Un conto alla rovescia che sta tenendo col fiato sospeso tutta la comunità trinitapolese. I tamponi effettuati sino a questo momento al personale della casa di riposo “Domus Lauretana”, in tutto 24, hanno dato esito negativo. Si attendono i risultati dei test  sugli ultimi dipendenti della struttura per avere un dato definitivo. Non è ancora scongiurata ma sembra affievolirsi l’ipotesi di un focolaio all’interno della RSA trinitapolese dove due giorni fa un ospite ultrasettantenne è risultato positivo al coronavirus facendo scattare i controlli a tappeto della Asl. Le analisi epidemiologiche saranno estese già in giornata agli altri anziani che vivono nella struttura, poco meno di 50.

Dove la situazione continua a peggiorare è invece nella casa di riposo “Bilanzuoli” di Minervino Murge. Ieri si sono registrati un decesso, il terzo dall’inizio della pandemia, ed un nuovo caso di positività tra gli ospiti della struttura. I contagi nel paese murgiano salgono a 46, tutti riconducibili al focolaio scoppiato all’interno della RSA. Gli anziani risultati positivi vivono in quarantena nella struttura, sei quelli ricoverati negli ospedali di Canosa e Bisceglie.

Non è semplice neanche la gestione dei contagi esplosi nella casa di riposo “San Giuseppe”, a Canosa di Puglia, dove c’è carenza di personale infermieristico che si prenda cura degli ospiti in quarantena. Dall’inizio del mese sono stati 21 gli anziani trasferiti all’ospedale di Bisceglie su un totale di 43 risultati positivi. Anche nella struttura canosina, al pari di quella minervinese, si sono registrati tre decessi tra i pazienti che hanno contratto la malattia.

La procura di Trani ha intanto aperto un’indagine conoscitiva sull’origine dei contagi nelle case di riposo della Bat ma anche all’interno dell’Opera Don Uva di Bisceglie, dove 37 ospiti e 9 dipendenti sono positivi al covid 19. Tra il personale vittima del contagio si registra anche la prima guarigione definitiva dalla malattia, la seconda nella città di Bisceglie dove i casi complessivi di coronavirus dall’inizio della pandemia sono diventati 61.