Un crack da 5 milioni di euro in Puglia senza le classiche gite di primavera, con i pugliesi tra le mura domestiche per il lockdown iniziato da quasi due mesi per fermare la pandemia da Coronavirus. E’ quanto stima Coldiretti Puglia, sulla base delle rilevazioni di Terranostra Puglia, in occasione del ponte del 25 aprile, dedicato tradizionalmente alle gite fuori porta, in attesa del prossimo inizio della Fase 2 dell’emergenza con la progressiva ripartenza del Paese. Un sacrificio necessario ma doloroso, ha spiegato in una nota Coldiretti, con lo stop agli spostamenti verso seconde case, parenti, amici, vacanze o gite fuori porta che interessa la stragrande maggioranza dei pugliesi che tradizionalmente escono di casa per i ponti di primavera del 25 aprile e primo maggio, che quest’anno cadono rispettivamente di sabato e venerdì.

Quindi solo picnic e grigliate casalinghe, anche sfruttando terrazze, balconi e giardini per chi può permetterselo. In Puglia è stato colpito un settore che sta registrando una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento del numero degli agriturismi regionali e con 850.000 presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi. Anche i vip contadini che hanno masserie e aziende agricole in Puglia hanno annullato i viaggi verso la regione per la preoccupazione di essere messi in quarantena al rientro nei loro Paesi. «E’ un momento di crisi grave per l’intero settore turistico, agrituristico e della ricettività, con il rischio che vadano in fumo 700 milioni di euro di fatturato fino alla fine della stagione turistica – ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L’attività agrituristica è tra le più colpite dall’emergenza Covid–19, è stata la prima a risentire della chiusura totale delle attività ricettive. Per gli alloggi, sono state cancellate le prenotazioni da tutti gli Stati esteri anche per i prossimi mesi. Bloccate le richieste di preventivo per feste di matrimonio di coppie estere, considerato il clima di incertezza, mentre pranzi e cene in agriturismo sono solo un bel ricordo. Per questo Coldiretti ha chiesto alla Regione Puglia di deliberare la richiesta di stato di calamità anche per gli agriturismi.