«Lo slittamento dei termini dei versamenti delle imposte e la necessità di porre un argine alla proliferazione degli adempimenti straordinari introdotti in questi mesi dal Governo per avere accesso alle diverse misure di sostegno disposte per contrastare l’emergenza economica, figlia di quella sanitaria, sono richieste ineludibili avanzate dai commercialisti italiani per evitare il tracollo della nostra economia. In particolare nei territori del Mezzogiorno che partono da posizioni di oggettivo svantaggio».

Non usa giri di parole il Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trani, Antonello Soldani, che plaude all’iniziativa del Presidente nazionale Massimo Miani, che ha chiesto al Governo di disporre subito la proroga dei versamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi in scadenza il prossimo 20 agosto o, in via subordinata, l’introduzione di un meccanismo di esclusione dalle sanzioni per chi regolarizza, entro il 31 ottobre 2020, tutti i versamenti dovuti dallo scorso mese di marzo, anche relativamente ai principali tributi erariali come l’IVA, l’IRAP e le imposte d’atto e non oggetto di sospensione.

«Non chiediamo certo cose irrealizzabili – prosegue Soldani – ma una boccata d’ossigeno a imprese e contribuenti che rischiano di pagare un prezzo troppo alto sull’altare delle misure restrittive assunte dal Governo nei mesi del lockdown. Sono mesi che chiediamo il rinvio dei versamenti al 30 settembre, data in cui vorremmo che venissero spostate anche le scadenze delle istanze relative sia al contributo a fondo perduto per chi ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei Comuni colpiti da eventi calamitosi, sia al bonus sanificazione in scadenza, rispettivamente, il 13 agosto e il 7 settembre».

«Con il Decreto Agosto– continua il Presidente Soldani – potrebbero essere trovate anche le coperture economiche per ottenere questo slittamento dei termini per i versamenti. In ballo ci sono altri 25 miliardi di euro che vanno ad aggiungersi ai precedenti 80 miliardi di euro già stanziati. Con questi soldi non sarà impossibile venire incontro alle enormi difficoltà che i contribuenti stanno incontrando per far fronte alle scadenze ordinarie che, a partire da quelle relative al mese di giugno, non sono state più sospese e devono essere quindi puntualmente rispettate come per i versamenti di IVA, ritenute, contributi previdenziali e premi assicurativi».

«L’intervento è doveroso anche per l’impossibilità di rispettare i tempi concessi – gli fa eco il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani – a causa della mole di lavoro caduta sulle spalle dei commercialisti italiani che sono ancora alle prese, solo tenendo conto degli ultimi adempimenti in ordine di tempo, con le istanze per la richiesta del contributo a fondo perduto o con le comunicazioni relative al credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione».

«Per completare il quadro – riprende Antonello Soldani – dobbiamo anche rintuzzare le accuse infondate che vengono da una parte politica, con alcuni parlamentari che hanno provato a scaricare le responsabilità sulla nostra categoria professionale. Ebbene, vogliamo rassicurare questi deputati che le nostre richieste non sono un capriccio corporativo, non si tratta di una carenza organizzativa interna degli studi, non è qualcosa che avremmo scelto. Si tratta invece di una diretta conseguenza dell’attività politica del Governo sostenuto da quegli stessi deputati: in piena emergenza covid è stata emanata una quantità enorme di normative, buona parte delle quali hanno avuto molteplici ricadute su imprese e professionisti».

«Pertanto – conclude Soldani –, è doveroso consentire ai commercialisti di svolgere la propria attività con la consueta e abituale diligenza professionale in un quadro di certezza normativa e interpretativa».