«Ciò che ha contraddistinto il periodo del Lockdown di marzo scorso, è stata la riscoperta della solidarietà, della generosità e della vicinanza al prossimo tra noi italiani. Un periodo buio la cui luce è stata contrassegnata da piccoli gesti pregni di dolcezza e generosità; non poche sono state le donazioni effettuate nei confronti delle associazioni che più di altre hanno operato durante il periodo della pandemia, e non poco è stato il sentimento di gratitudine per tale gesto. Ad emergenza finita si è tornati più o meno alla normalità ma, con onestà intellettuale, con il timore che l’egoismo potesse prendere il sopravvento sulla decantata generosità al punto tale che, presto tardi, il virus, che mai ci ha definitivamente lasciato, è riuscito a fare nuovamente capolino ed espandersi a macchia d’olio». Interviene così, in una nota, la Misericordia di Canosa.

«Dopo le prime avvisaglie, i primi timori, si è giunti all’emergenza piena e questi giorni sono contraddistinti da una sequela di numeri che hanno il sapore amaro di un bollettino di guerra. Si è tornati nuovamente operativi, si è tornati ad indossare la famigerata tuta bianca, sì è tornati a servire con un pizzico di timore in più. Ma è proprio nelle difficoltà, così come è successo durante la prima ondata, che ci si sente meno soli quando al proprio fianco c’è chi vuol fare, chi vuol tendere la mano.

Il periodo del primo Lockdown è stato segnato da gesti di grande generosità da parte di enti, di associazioni, di privati che hanno voluto dare il proprio contributo nei confronti di chi, con enorme sacrificio e spirito di abnegazione, è stato al fianco di medici ed infermieri ma anche della pubblica Amministrazione Comunale ed anche oggi chi ha sempre teso la mano, ha ripreso la sua opera benevola.

Giorni fa la Misericordia di Canosa ha ricevuto un nebulizzatore atto alla santificazione degli ambienti da un donatore anonimo; un bel gesto per uno strumento utilissimo soprattutto al rientro degli operatori impegnati nei vari interventi sul campo. Interventi che avvengono in massima sicurezza e con un abbigliamento consono ma nello stesso tempo oneroso.
Per questa ragione la Proloco di Canosa ha pensato bene di donare alla confraternita della misericordia dei camici protettivi e nella tarda serata di ieri, mercoledì 28 ottobre, nel rispetto delle distanze e norme di sicurezza, il presidente Elia Marro ed il socio e componente del Consiglio di Direttivo Gianni Pansini, hanno consegnato i suddetti camici.
Una donazione utile verso la quale è stata mostrata enorme sentimento di gratitudine da parte dei confratelli presenti che hanno porto i medesimi a nome dell’intera confraternita locale.

La Proloco non è nuova a questo tipo di iniziative solidali e come ha fatto sentire la propria presenza, la propria vicinanza, la propria solidarietà durante la prima ondata, siamo certi che non farà mancare le stesse anche oggi. Piccoli gesti di grande generosità e grandi interventi realizzati da piccoli associazioni; questo è il segreto di una città che si vuole bene e che non vuole gettare la spugna. Dio ve ne renda merito».