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Differenziata, Ventola: «In Puglia il gioco delle tre carte nel “premio” ai comuni virtuosi»

La nota del consigliere regionale di Fratelli d'Italia

«Il 7 luglio scorso la Giunta regionale ha assegnato 3,8 milioni di euro ai Comuni pugliesi che hanno superato la soglia del 65% della raccolta differenza. L’euforia con la quale alcuni miei colleghi consiglieri regionali di maggioranza hanno commentato questo provvedimento proprio non la capisco. Come se la somma messa a disposizione fossero risorse aggiuntive che la Regione ‘regala’ ai Comuni virtuosi, invece si tratta solo di ‘rimborsi’ che quelle Amministrazioni comunali, loro malgrado, hanno dovuto sopportare per i maggiori oneri per il conferimento e smaltimento dei rifiuti umidi». E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola.

«Per questo la somma erogata nei giorni scorsi, tramite l’AGER (agenzia regionale), non solo non è una premialità ma sono soldi che i pugliesi hanno pagato come ecotassa (quando hanno pagato la TARI) e che viene raccolta dalla Regione Puglia attraverso un fondo particolare e che viene ripartita, appunto, ai quei Comuni che hanno superato il 65% della raccolta differenziata. Insomma, per dirla facile: è una redistribuzione di soldi ‘nostri’, non c’è un solo euro in più dalla Regione.

A tutto questo si aggiunge la beffa oltre il danno, visto che i pugliesi sono fra i più tartassati dalla TARI, siamo in Italia fra le Regioni che pagano di più e questo accade perché in Puglia non esiste un Piano dei rifiuti aggiornato, gli impianti previsti non sono stati realizzati, ragion per cui gran parte dei nostri rifiuti viene smaltito fuori regione. E a pagare sono i cittadini.

Quindi ricapitolando: i 3,8 milioni di euro sono soldi nostri che ci sono stati tolti con la TARI e che dovevano tornare sui territori per migliorare i servizi, non per ripagare i maggiori oneri che i Comuni sono purtroppo tenuti a versare. Ma i governi di centrosinistra – da quelli di Vendola a quelli di Emiliano – nonostante le belle parole, continuano a utilizzare tantissimo gli impianti privati e a smaltire i rifiuti fuori regione. E i pugliesi pagano».

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