Con la candidatura a sindaco di Canosa di Puglia di Giuseppe Tomaselli, si può dire ufficialmente iniziata la campagna elettorale in vista delle Comunali previste per maggio 2022. La coalizione civica, composta dalla “Lista Civica Tomaselli Sindaco”, dal “Movimento Schittulli”, “Radici”, “Io Canosa”, “Lista Civica Borgo Antico”, “Ingraniamo” e “Con Emiliano” ha infatti inteso iniziare fin da subito il proprio percorso di avvicinamento verso le amministrative consapevoli di come Tomaselli sia l’uomo giusto per guidare la città ofantina nel prossimo quinquennio. Al centro del programma, a detta della coalizione, la voglia incontenibile di costruire opportunità concrete di sviluppo economico della città, mettendo da parte la formula autoassolutoria che non vede tra le competenze dell’Amministrazione Comunale la creazione di opportunità di lavoro.

1. Giuseppe, cosa l’ha spinta ad accettare la proposta di candidato sindaco? 

La proposta la sto facendo io alla mia città, assieme a chi ha deciso di condividerla e renderla concreta appoggiando la mia candidatura. La nostra è una promessa: quella di impiegare, insieme il massimo impegno per fare politica per Canosa. Al meglio delle nostre possibilità. Siamo impegnati per offrire una proposta credibile alla città che avrà pieno compimento solo dopo un confronto lungo e appassionato con i canosini: quasi otto mesi. Forse stabiliremo un record.

2. Quali sono le linee programmatiche della vostra coalizione in vista della campagna elettorale? 

Per il momento abbiamo delle linee guida, il programma lo scriveremo solo dopo aver ascoltato i canosini, i loro bisogni, i loro problemi, e soprattutto le loro proposte. In questi giorni sto già trovando tante sollecitazioni preziose, tante ancora sono certo che arriveranno nelle prossime settimane. Ritengo che questo sia un lavoro fondamentale per scrivere un programma concreto e senza proclami: ci focalizzeremo su poche cose, concrete, per dare risposte alla città in tempi ragionevoli: man mano che un progetto si avvia alla conclusione se ne metterà in cantiere un altro. Non faremo proclami ma abbiamo tante idee.

3. Quali, a suo modo di vedere, gli aspetti da migliorare nel tessuto sociale, economico e culturale di Canosa?   

Canosa ha vissuto anni di conflittualità esasperata: bisogna operare per una maggiore coesione sociale. Per questo bisogna però che l’economia cresca. Canosa è un paese la cui economia è prevalentemente agricola, dobbiamo partire da qui, per esempio con un censimento delle culture, un’analisi della stagionalità per poi confrontarsi con le richieste del mercato. L’agricoltura è anche il volano per promuovere il turismo legato all’archeologia, la cui promozione avrebbe una valenza plurima: economica, culturale e sociale. Serve inoltre un piano del commercio che sostenga tutto il comparto che è in forte difficoltà: venditori ambulanti, artigiani, commercianti devono poter fare rete per fare la differenza. Credo che da qui si debba partire. Dare certezze agli imprenditori. Se vogliamo essere attrattivi questo è fondamentale, regole certe e chiare. Sul centro storico saremo coraggiosi: semplicemente non sopporto l’idea di vederlo così com’è ma, almeno per il momento, non faccio promesse precise tranne quella che stiamo già analizzando varie soluzioni.

4. Come reputa l’operato fino a questo momento dell’amministrazione Morra? 

È inutile negare che i problemi vengono da lontano. L’attuale amministrazione però non è riuscita ad affrontarli con la dovuta risolutezza. Faccio un solo esempio parlando del personale comunale: solo adesso, al fotofinish di questa amministrazione, arrivano due assunzioni a fronte di un fabbisogno sicuramente molto più importante e di una gestione che dovrà necessariamente essere diversa. Come si può amministrare bene una città senza una adeguata organizzazione del personale comunale? Semplicemente non si può. Tuttavia ritengo che la colpa più grave dell’attuale amministrazione sia stata certamente quella di non aver ascoltato i canosini, anzi, di aver guardato loro con distacco e forse anche un po’ di supponenza. Su questo punto prometto un atteggiamento diametralmente opposto in special modo con tutte le associazioni cittadine.

5. Qual è il tema che ad oggi risulta essere a lei più caro e che forse necessita di più attenzione?

Sicurezza e legalità sono sicuramente quelli necessari perché tutti gli altri possano concretizzarsi. Ricordiamoci sempre, però, che il solo modo per battere la delinquenza è garantire una crescita sociale e culturale della nostra città. Per far questo sarà necessario massimo impegno per costruire occasioni di lavoro perché il lavoro è l’unico strumento che garantisce libertà alle persone e certezze dei propri progetti di vita. Oltre a questo ci impegneremo nelle scuole per essere accanto ai più giovani creando una vicinanza istituzionale che aiuti a fronteggiare il drammatico fenomeno della dispersione scolastica. Le nostre politiche sociali avranno una fondamentale regola: l’Amministrazione Comunale non lascia indietro nessuno.

6. Cosa promette alla cittadinanza?     

Non prometto niente, ma assicuro un impegno assoluto a dedicarmi a Canosa e ai canosini. Fare il Sindaco, se i canosini lo vorranno, sarà la sfida più bella della mia vita. Pur assicurandovi che in tanti anni ho vissuto moltissime soddisfazioni personali e professionali. Tuttavia questa è una cosa che non ha paragoni con niente: per questo, qualche commento fuori luogo mi fa sorridere e mi fa capire che possiamo davvero dare tanto a questa città. Personalmente sono orgoglioso di tutti coloro che mi sostengono perché offrono qualità diverse alla causa, insieme a loro sono certo di poter chiedere ai canosini un grande impegno per i prossimi mesi. Lo faccio con un appello rivolto a tutti: facciamo politica per Canosa. Una politica che rappresenti tutti: impegniamoci insieme per cogliere l’ultima possibilità per dare uno slancio vitale alla nostra città.