L’escalation della criminalità nella BAT ha spinto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, a scrivere e inviare una lettera al premier Mario Draghi, ai ministri all’Interno e alla Giustizia, Luciana Lamorgese e Marta Cartabia, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Assuntela Messina e ai parlamentari della BAT (Dario Damiani, Ruggiero Quarto, Francesco Boccia, Giuseppe D’Ambrosio e Davide Galantino, per chiedere «un urgentissimo e tempestivo intervento per aumentare in maniera significativa la dotazione organica della Questura e dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre che della Polizia Penitenziaria, in quanto l’escalation della criminalità nel territorio di competenza della Prefettura di Barletta-Andria-Trani e del Tribunale di Trani sembra non arrestarsi».

Di seguito il testo della lettera inviata:

«Sono Francesco Ventola, consigliere regionale della Puglia, e mi rivolgo a voi per chiedervi un urgentissimo e tempestivo intervento per aumentare in maniera significativa la dotazione organica della Questura e dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, oltre che della Polizia Penitenziaria, in quanto l’escalation della criminalità nel territorio di competenza della Prefettura di Barletta-Andria-Trani e del Tribunale di Trani sembra non arrestarsi. Anzi!

Vi è noto anche il grido di allarme lanciato in più occasioni anche attraverso i media dal Procuratore della Repubblica di Trani dott. Renato Nitti che, nel denunciare i numeri in aumento dei fenomeni criminosi (reati sia contro il patrimonio sia contro le persone) ha evidenziato, a mio avviso, la necessità improcrastinabile di un “intervento determinato” del Governo Italiano. In un nulla di fatto si sono dimostrate le visite istituzionali sul territorio dei Vice-Ministro On. Vito Claudio Crimi e On. Matteo Mauri e del Sottosegretario On. Carlo Sibilia che si sono susseguite dal 2018 al 2021, poiché agli impegni assunti con il Prefetto ed i Sindaci di rafforzare i presidi di legalità, di cui sopra, non sono seguiti fatti concreti! Lo stesso dicasi, purtroppo, del Ministro dell’Interno dott.ssa Luciana Lamorgese in visita per l’inaugurazione della Questura in quel di Andria il 27 luglio 2021.

Uno dei motivi principali, anzi il primo, per il quale aveva (ed ha) ragion d’essere la neonata Provincia era la necessità impellente ed improcrastinabile di organizzare i Servizi di sicurezza, Ordine pubblico e Giustizia: dal potenziamento del Tribunale e della Procura alla necessità di istituire la Prefettura e la Questura, oltre ai Comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco. Centinaia di donne e uomini che si sarebbero dovuti aggiungere agli “operatori della sicurezza” esistenti. Con le prime ed uniche elezioni provinciali e l’istituzione della Prefettura nel 2009 si era partiti con il piede giusto: idee chiare, obiettivi comuni e forze politiche “allineate” nel raggiungere standard quali-quantitativi di benessere della popolazione in media con quello nazionale. Purtroppo ad oggi questo non è accaduto non solo a causa della pseudo-cancellazione delle Province tanto sbandierata dal Governo a guida Matteo Renzi (cd. Legge Delrio n.56/2014) ma anche dal “disinteresse” di una classe politica (specie Parlamentare). E, purtroppo, registriamo che la Provincia Barletta-Andria-Trani è in assoluto la prima tra 107 Province italiane per furti di auto, e cioè nella classifica che mette in correlazione le denunzie per furti di auto al numero di abitanti:
ben superiore, quindi, persino alle province di Catania, Foggia, Bari e Napoli (che sono collocate nei successivi 4 posti); distanziando di molto la capitale, Roma: 100.000 abitanti della BAT denunciano il doppio dei furti di auto di 100.000 abitanti di Roma.

La Provincia BAT è tra le prime dieci su 107 Province per quanto riguarda le rapine in abitazione: si tratta forse del reato predatorio che più di ogni altro alimenta nel cittadino la percezione della insicurezza e della vulnerabilità e per questo detiene anche il triste primato nella Regione Puglia.

È sempre tra le prime dieci su centosette per quanto riguarda le estorsioni. Per gli omicidi volontari consumati è al terzo posto su centosette, mentre per i tentati omicidi sembra attestarsi al quarto posto; si colloca comunque sempre nella prima parte della triste graduatoria anche per le altre forme di furti, il riciclaggio e il reimpiego di danaro, gli incendi e lo spaccio di stupefacenti.

Le statistiche, peraltro, non entrano in quel dettaglio che pure tutti conoscono: è in questo territorio un singolare triangolo maledetto in cui portavalori, tir, camion sono inghiottiti dalla azione militare e repentina di autentici commando. Ci si potrebbe soffermare sulla specialità dei furti agli ATM, agli sportelli bancomat, e su altri reati, come l’incendio dei veicoli parcheggiati sulla pubblica via. Quest’ultimo è un fenomeno cos? incredibilmente diffuso da apparire piuttosto un metodo di risoluzione delle controversie tra privati. Sono tutti fenomeni che contribuiscono a rendere insostenibile la percezione di insicurezza dei cittadini residente.

Inoltre, altre analisi evidenziano che questo territorio ha un indice di infiltrazione criminale superiore a quasi tutte le Province siciliane: è sempre tra le prime dieci province in Italia. A dirlo è un rapporto nato dalla azione sinergica della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e l’Eurispes.

E non finisce qui. Le cronache degli ultimi 100 giorni raccontano di omicidi (anche tra giovanissimi), di attentati dinamitardi, di furti e rapine con sparatorie. L’enorme ed eccellente lavoro che quotidianamente i magistrati e gli uomini in divisa profondono è limitato perché c’è carenza di personale e, quindi, si è costretti a fare delle scelte operative tra le innumerevoli attività da svolgere.

Alla luce di quanto evidenziato e che sono certo a voi è ben noto, credo sia abbondantemente maturo il tempo che anche i cittadini italiani residenti in questo territorio meritino la vostra attenzione. Meritino di poter esercitare il proprio diritto a vivere senza paure in sicurezza. Le attività produttive ed imprenditoriali, gli agricoltori, meritino di poter credere nel proprio lavoro e nei propri investimenti, sapendo che lo “Stato” (come si suol dire) li tutela.

Al Sottosegretario, ai Senatori, agli Onorevoli del territorio del territorio della Provincia di Barletta-Andria-Trani che leggono per conoscenza e che ben conoscono (anche più di me) la situazione, rivolgo l’appello (ennesimo) ad intervenire tempestivamente. Non c’è più tempo da perdere!».