Home Attualità “Una femmina”, il regista Costabile: «Incontro con la Desolata momento decisivo»

“Una femmina”, il regista Costabile: «Incontro con la Desolata momento decisivo»

Canosa di Puglia protagonista alla 72a edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino

C’è stata anche un po’ di Canosa di Puglia con la sua Processione della Desolata alla 72a edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino. Nello specifico, all’interno del film “Una femmina” di Francesco Costabile nelle sale dal 17 febbraio, non passa inosservato lo “Stabat Mater”, il canto delle donne in nero oggetto preponderante dell’intera pellicola.

«Ho assistito quasi per caso alla processione di Canosa – spiega Costabile direttamente dalla proprio profilo Instagram – e l’urlo di quelle donne mi ha lacerato il petto. L’arte è fatta di incontri e quello con la Desolata di Vitaliano Iannuzzi è stato un momento decisivo per questo film. Quel canto doveva dar voce a Rosa, alla sua storia, incarnare l’urlo di rivendicazione di tutte le donne che hanno subito violenza. Il finale di questo film è simbolico, è un atto di ribellione di tutte le donne che – conclude il regista – trascende dalla realtà locale per diventare universale». Riprendendo nei particolari le tematiche riguardanti il film, quest’ultimo è ispirato ad una storia vera del libro inchiesta “Fimmine ribelli” di Lirio Abbate che vede come argomento principale le donne vittime di violenza da parte della ‘ndrangheta. Ambientato in Calabria, protagonista del film è appunto Rosa, una ragazza vivace che vive la propria esistenza con sua nonna e suo zio. A cambiare la sua vita sarà la misteriosa morte della madre in seguito alla quale decide di tradire la sua famiglia alla ricerca di vendetta. E’ qui che subentra il fenomeno ‘ndranghestista che diventa quindi il tema centrale dell’intera vicenda.

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