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Sanità, Ventola (FdI): «Riapriamo gli ospedali chiusi della BAT in attesa del nuovo nosocomio di Andria»

La nota del capogruppo regionale di Fratelli d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola.

«In Puglia sette anni fa furono chiusi nove ospedali – altri due solo nella BAT (Trani e Canosa, in precedenza Minervino Murge e Spinazzola) – con la promessa che ne sarebbero stati costruiti di nuovi per assicurare i servizi sanitari e ospedalieri se non migliori quanto meno essenziali. Oggi in Commissione apprendiamo che i tempi per il nuovo ospedale di Andria non sono assolutamente definiti e cos? vale anche per quello del Nord Barese, non meno problemi ci sono, come più volte evidenziato, per quello di Maglie e il San Cataldo di Taranto.

Da 15 mesi in Commissione Bilancio sfogliamo la margherita degli atti amministrativi e contabili per individuare qual è l’inghippo che inceppa la macchina burocratica. Francamente sono stanco di andare alla ricerca del colpevole, ma da residente della provincia BAT sono più infastidito dalle mancate promesse elettorali che oggi suonano come una presa in giro per il mio territorio! In ogni campagna elettorale degli ultimi anni il centrosinistra, il presidente Emiliano in testa, è venuto a raccontarci che presto il territorio avrebbe avuto un nuovo ospedale ad Andria. E’ venuto a Castel del Monte a presentare progetti come si fa quando si annuncia un mega matrimonio, ma con i fichi secchi, perché ad oggi mancano le risorse per realizzarlo. Non ci sono i soldi per realizzarlo? Ora, ci mettano la faccia, e lo vengano a dire ai cittadini della BAT.

Quindi, con spirito propositivo ho invitato l’assessore alla Salute, Rocco Palese, a rivedere il Piano di Riordino Ospedaliero e riaprire gli ospedali chiusi in attesa del nuovo ospedale. Di fronte a una situazione sanitaria emergenziale è giusto che si proceda con provvedimenti eccezionali per assicurare l’assistenza sanitaria sul territorio: riaprire gli ospedali chiusi è l’unica strada che oggi realisticamente è percorribile».

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