Quella chiamata d’emergenza come tante altre ma che prefigura sin da subito un intervento più importante del solito. Una collisione tra due imbarcazione, due pescherecci a largo di Giovinazzo. La chiamata arrivata alla sala operativa della Guardia Costiera di Molfetta e l’attivazione immediata dell’emergenza.

La partenza del primo nucleo di valutazione arrivato a circa un miglio dalla costa. I feriti, gravi e meno gravi ed un disperso con l’immediata attivazione della sala operativa delle Misericordie di Puglia in supporto alla Guardia Costiera per la parte sanitaria e per il nucleo sub. Altro natante sul posto ed i primi interventi con il trasporto sulla banchina del porto di Molfetta dove nel frattempo è stato già montato un vero e proprio ospedale da campo. In pochi minuti in moto una macchina operativa importante con il trattamento sul molo della banchina del porto di Molfetta già di diversi feriti anche molto gravi.

In questo caso una esercitazione scattata questa mattina per consentire di testare la capacità di intervento su molteplici scenari e soprattutto di molti uomini e donne di diverse forze in campo in caso di calamità come questa. Oltre all’intervento a largo con interazione Guardia Costiera e Misericordia necessario, successivamente, anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per un principio di incendio su di un natante coinvolto nell’incidente e di rientro in porto oltre che per lo sversamento di liquido inquinante in mare. Tutti scenari che servono a testare l’operatività e soprattutto quello che bisogna migliorare. Una esercitazione, la prima, nata grazie all’accordo nazionale tra Guardia Costiera e Misericordie d’Italia. In Puglia un test operativo di grande efficacia.

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