Bambini, adulti, ma anche famiglie ed anziani, insieme per rinnovare un tradizione, quella del fuoco della vigilia di Santa Caterina detto in dialetto canosino “fanòve”. E’ quanto accade ogni anno nel Borgo Antico dove residenti ma anche gli scout della Parrocchia dell’Assunta si ritrovano per ripercorrere le proprie tradizioni tenendole così vive e tramandandole di generazione in generazione. E’ il fuoco il fulcro della ricorrenza, intorno al quale ci si ritrova per consumare prodotti tipici, ma anche per cantare e ballare a suon di musica grazie alla sinergia creatasi fra le Parrocchie del Centro Storico e la Pro Loco del presidente Elia Marro.

E’ questa anche una delle occasioni in cui il Centro Storico rivive a tutti gli effetti con numerosi cittadini che ripercorrono le vie della parte più antica del paese curiosando in lungo e in largo . Per l’occasione, come consuetudine, è stato reso fruibile anche l’accesso alla chiesetta di Santa Caterina, unica nel suo genere ed ubicata in una viuzza del Borgo.

La tradizione però non si ferma qui: infatti, per quanto concerne l’aspetto culinario, è d’obbligo imbandire le tavole con i cosiddetti “calzoni” ripieni di sponsali e affettati vari. Il tutto proseguirà e si ripeterà sia in occasione della Vigilia della Madonna Immacolata, il 7 dicembre, sia in occasione della Vigilia di Santa Lucia, il cui simulacro è ubicato nell’omonima chiesa proprio in Zona Castello. Le varie “fanòve” sono state realizzate in due diverse zone: nei pressi della Chiesetta di Santa Caterina e su Salita Calvario nelle vicinanze del Panificio Traiano del celebre Clemente Cirillo.