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Legge “bavaglio” ed emendamento Costa: non piace alle procure e complica il lavoro dei giornalisti

Si è discusso di questo e di libertà di stampa nel corso di un evento formativo organizzato dal Circolo della Stampa

Una legge che complica sempre più il lavoro del giornalista e che non piace neanche ai procuratori sempre più centrali nelle decisioni su cosa sia di interesse pubblico e cosa no. Si è discusso di questo, di libertà di stampa e rapporti tra giornalisti, inquirenti ed avvocati, di presunzione di innocenza e nuove norme stabilite dal legislatore nel 2021 su impulso dell’Unione Europea ulteriormente inasprite con l’emendamento Costa che entrerà a breve in vigore dopo il via libera in Senato. Considerata una vera e propria legge bavaglio non permetterà più la pubblicazione di stralci di ordinanze di custodia cautelare da parte dei giornalisti che ne potranno, invece, effettuare un riassunto.

Ieri incontro formativo a Trani organizzato dal Circolo della Stampa della BAT San Francesco di Sales con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia e che ha visto la partecipazione di importanti relatori con uno spaccato variegato delle posizioni di ogni attore in campo quando si parla di cronaca giudiziaria. Magistrati, giudici, avvocati, docenti e giornalisti. Accusa e difesa con il fondamentale ruolo di mediazione di una categoria che ha sempre più difficoltà nel raccontare i fatti di cronaca in una società che vuole informazioni rapide e vere nel più breve tempo possibile.

E’ stato più volte rimarcato nel corso dell’incontro come i giornalisti facciano un gran lavoro di formazione continua e, soprattutto, ci sia una particolare attenzione alle sanzioni per una categoria spesso sotto l’occhio del ciclone.

Il servizio su News24.City.

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