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Cinque ergastoli per i casi di “lupara bianca” a Canosa: conferiti gli encomi a chi ha condotto le indagini

Una vittoria dello Stato contro la criminalità

Una vittoria dello Stato contro la criminalità, arrivata sotto forma di cinque condanne all’ergastolo per autori e mandanti di quattro casi di “lupara bianca” a Canosa di Puglia. Un risultato raggiunto grazie all’intenso lavoro delle Forze dell’Ordine. Ed è a loro che l‘amministrazione comunale ha voluto conferire, con una cerimonia a Palazzo di Città, gli encomi solenni per le indagini che hanno portato alla cattura di alcuni pericolosi esponenti della malavita organizzata locale, giudicati colpevoli, nel gennaio scorso, di quattro omicidi rimasti a lungo irrisolti: quello di Sabino D’Ambra, Giuseppe Vassalli, Sabino Sasso ed Alessandro Sorrenti, svaniti nel nulla tra il 2003 ed il 2015.

A ricevere gli encomi sono stati il Vice Questore Raffaele Fiantanese, il Sostituto Commissario Matteo Serio, il Sovrintendente Raffaele Sollazzo, l’Ispettore Matteo Marinaro, e gli Assistenti Capo Mauro Rosario Casamassima e Roberto Antonio Guerrazzi, in rappresentanza degli agenti del Commissariato di Polizia di Canosa che hanno portato a termine l’inchiesta, coordinata dalla pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Luciana Silvestris.

Fondamentale per la buona riuscita dell’indagine è stata infatti, oltre all’impegno delle Forze di Polizia, la collaborazione dei cittadini, senza la quale, sottolinea il Questore della BAT, Alfredo Fabbrocini, non si arriva da nessuna parte. Il servizio.

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