«I professionisti di questo settore sono sempre più i tappabuchi di inefficienze altrui. Non può essere considerata semplificazione il ricorso all’attestazione di un professionista in presenza di incertezze interpretative della norma». E’ il commento del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della BAT, l’arch. Andrea Roselli dopo l’approvazione del Decreto Salva Casa. Una battaglia che sta portando avanti il Consiglio Nazionale degli Architetti e che anche sui territori ora avrà ulteriore forza.
In particolare per un dettaglio importante: «Nel caso specifico – spiega l’arch. Roselli – la norma richiede una prestazione impossibile o quasi. Infatti, anche le più moderne tecniche non consentono di stabilire con certezza l’età di realizzazione del manufatto. Pretendere, pertanto, che il Professionista attesti, in assenza di documentazione disponibile, non già l’epoca, ma addirittura la data di realizzazione, è assolutamente irragionevole e sanzionare penalmente tale esercizio lo è ancora di più».
Un carico notevole di responsabilità per i professionisti del settore, non solo architetti ma anche tecnici abilitati ed ingegneri, così come già avvenuto con le asseverazioni. «L’obiettivo del Legislatore è quello di agevolare piccole difformità dei fabbricati esistenti – spiega Roselli – ma noi dovremmo attestare la data di realizzazione tramite una nostra dichiarazione, assumendoci un carico improprio di responsabilità sulla veridicità di quanto dichiarato. In caso di false dichiarazioni si applicano sanzioni penali. Non si può andare avanti così. Così come fatto dal Consiglio Nazionale anche nei nostri territori chiediamo di apportare una opportuna modifica stralciando tale previsione normativa, quantomeno nella parte delle sanzioni penali».