A chi di noi non è mai capitato di recarsi presso il “Bar Scoop” per assaggiare i suoi gelati artigianali, fare colazione o un semplice aperitivo con gli amici? Sicuramente a tutti. Dal 2016, anno di apertura dell’attività, Piazza della Repubblica ha iniziato a ravvivarsi e a diventare luogo ancor più frequentato di quanto lo fosse prima. Che sia di mattina, pomeriggio o sera, in primavera ed estate soprattutto, fare tappa da Ciccio Di Nunno e Marco Di Sibio è ormai d’obbligo. Il gelato da loro prodotto, che unisce qualità e tradizione in un connubio unico, è entrato da tempo nell’immaginario collettivo di ogni canosino che ha avuto modo di assaggiarlo ed esaltarlo in ogni sua forma grazie alla maestria di Francesco, per gli amici Ciccio.

Quella del gelato è un affare di famiglia per i Di Nunno, tant’è che sono ben quattro le generazioni che si sono avvicendate, a partire dal bisnonno di Francesco, Michele titolare negli anni ‘30 del “Caffè Bovio”, situato sempre in Piazza della Repubblica e all’interno del quale era possibile trovare il primissimo modello di motogelatiera “Cattabriga”. A ricoprire un ruolo di rilievo nella nostra narrazione è Francesco Di Nunno, nonno di Ciccio, che una volta tornato dalla Seconda Guerra Mondiale e con il bar di papà Michele ormai anziano, chiuso, decise di iniziare una nuova avventura lavorativa con Giuseppe Santangelo (soprannominato in dialetto “Pepìne”) nel “Bar Santangelo”, poi ridenominato “Bar Rosa” negli anni ‘80 in quella che è oggi l’odierna ubicazione di “Scoop”.

In seguito, saranno tutti i Di Nunno, fra cui Fonte, mamma di Francesco, a proseguire la tradizione di famiglia con la produzione di spumoni e sospiri, ristrutturandolo completamente il locale ed intitolandolo “The Way to Rome”, nome scelto da Michele Di Nunno, padre di Ciccio, al fine di esaltare il patrimonio culturale ed archeologico canosino. Dal 1930 e quindi dal bisnonno Michele, eccoci quindi giunti al 2016 quando Francesco, appassionato di gelato, assieme al suo grande amico Marco, decisero di rilevare il locale sposando un nuovo progetto. Il primo, nel 2013, volle approfondire questa materia, tanto da frequentare l’Università dei Sapori di Perugia presso la Scuola Italiana di Gelateria a cui seguirà una parentesi lavorativa a Milano con Alberto Marchetti.

Il secondo, invece, forte della sua esperienza decennale a Roma nel settore alberghiero, si occuperà dell’organizzazione del comparto caffetteria e prima colazione. Ma perché chiamarlo “Scoop”? Facile, il tutto nasce da un’idea della sorella di uno dei due titolari, Marianna: infatti, la parola “scoop” in inglese significa pallina di gelato e considerando come il papà di Ciccio sia stato professore d’inglese, il gioco è fatto. Il gelato, 100% artigianale, rispetta la stagionalità della frutta ma soprattutto non contiene semilavorati o prodotti pronti. Alla tradizione, con la produzione di “spumoni” al gusto di cannella e caffè, è stata unita l’innovazione con svariati gusti di gelati come quello alla percoca, al fiorone o alla sfogliatella tipica natalizia. Ad oggi, grazie anche alla simpatia ed empatia di Ciccio e Marco, “Scoop” è diventato un punto di riferimento per tutti: oltre ai due titolari, l’attività vanta altri 3 dipendenti fissi per quella che è una splendida realtà in grado di rappresentare a pieno titoli i tratti distintivi della canosinità.