Salvati da una intossicazione da monossido di carbonio grazie alla ossigenoterapia. Un viaggio da Canosa di Puglia, nel nord Barese, all’ospedale San Paolo di Bari, che ha permesso loro di continuare a vivere. Perché una coppia di coniugi nella serata di ieri è rimasta intossicata mentre era a casa nelle campagne di Canosa. Ad avvertire per primo i sintomi è stato l’uomo 66enne colpito da astenia, ovvero un senso di affaticamento e stanchezza fisica. Poco dopo anche sua moglie, di tre anni più giovane, ha iniziato a star male fino a svenire.

Soccorsi dal personale sanitario del pronto intervento, sono stati trasferiti a Bari dove sono stati presi in cura da medici e infermieri del reparto di Medicina iperbarica. Entrambi sono stati sottoposti a ossigenoterapia iperbarica, che consente una veloce ossigenazione di cervello e cuore, e ora le loro condizioni sono migliorate e sono stabili. «Stiamo assistendo a un incremento di intossicazioni – spiega Laura Vernotico, responsabile della unità operativa di Medicina iperbarica dell’ospedale San Paolo – e la causa più frequente è l’utilizzo improprio di bracieri e di camini, soprattutto nelle case rurali o comunque nelle case prive di riscaldamento a gas, seguita dall’impiego di stufe a gas e caldai o scaldabagni mal funzionanti. Infatti nel solo periodo natalizio appena trascorso – aggiunge Vernotico – è stata trattata da noi una decina di persone». L’ospedale San Paolo è l’unico a Bari a somministrare l’ossigenoterapia iperbarica garantita 365 giorni l’anno e h24.