In V Commissione, presieduta da Michele Mazzarano, le audizioni richieste dalla consigliera del M5S Grazia Di Bari e dal Comitato “No Discarica” in merito alla richiesta e conseguente autorizzazione di ampliamento della discarica in contrada Tufarelle, nel territorio tra Minervino Murge e Canosa di Puglia.
Di Bari ha spiegato le preoccupazioni che la hanno indotta ad accogliere le istanze del comitato, “preoccupazioni – ha spiegato – che nascono dal fatto che l’autorizzazione all’ampliamento sia stata data nonostante ci siano inequivoci segnali di inquinamento dell’area, dovuti ad altre discariche presenti proprio su contrada Tufarelle”.
“Già nel 2022 – ha proseguito Di Bari – un’indagine della Procura sulla vicina discarica Cobema (chiusa dal 2005), aveva evidenziato un grave inquinamento delle falde acquifere dovuto alla fuoriuscita di percolato a causa di lesioni nel telo protettivo della discarica”.
Alla voce della consigliera si è aggiunta quella del Comitato, rappresentato da Cosimo Pellegrino, e quella del sindaco di Canosa Vito Malcangio. Pellegrino ha evidenziato che anche le verifiche condotte da una società incaricata dal Comune di Canosa abbia accertato “livelli di contaminazione preoccupanti per vari fattori inquinanti”. E ha chiesto come sia possibile che, nonostante tali pericoli, che dovrebbero essere causa ostativa all’autorizzazione, questa sia stata comunque rilasciata.
Il Comune di Canosa ha presentato un ricorso al Tar contro l’autorizzazione del progetto, sottoposto a Paur, provvedimento autorizzatorio unico regionale, concessa dalla Provincia Bat. Elemento, questo, che ha fatto ritenere al presidente della Provincia Bernardo Lodispoto, inopportuna la partecipazione all’audizione.
In assenza del rappresentante della Provincia Bat, competente al rilascio dell’autorizzazione, e dell’Arpa, la consigliera Di Bari ha chiesto l’aggiornamento dell’audizione, con la presenza della Provincia, di Arpa Puglia e del sindaco di Minervino Murge.