Esattamente un anno fa, a giugno del 2024, tornavamo a parlare del problema ampliamento e messa in sicurezza della SS93 nel tratto pugliese di circa 20 chilometri tra Canosa, Loconia e Lavello. In quella occasione l’argomento era tornato tristemente di attualità a causa di due incidenti mortali a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Un anno dopo il copione, purtroppo, si è ripetuto considerando che gli ultimi due incidenti in ordine di tempo ed a distanza di poche ore l’uno dall’altro hanno portato alla morte di una giovane ragazza ed al ferimento di altre due persone tra queste un centauro in codice rosso.

Sinistri su quell’arteria che purtroppo continuano a far notizia anche se l’argomento sembra esser completamente scomparso dai radar delle discussioni tecniche e politiche considerando che l’ultimo momento di confronto pubblico sul tema risale ormai ad aprile 2023 quando dell’argomento si era parlato in un consiglio comunale di Canosa. Poi è calato nuovamente il totale silenzio. Proprio l’ente canosino ha più volte sollevato il problema della sicurezza su quella strada nel corso degli anni. Già dal lontano 2015 ci si era attivati presso la regione, su sollecitazione di associazioni e comune, con l’obiettivo di accedere ad un fondo per consentire la progettazione dell’intervento di ampliamento e messa in sicurezza. Una strada, è bene ricordarlo, di competenza ANAS ed a sole due corsie, che transita attraverso Loconia e che connette la Basilicata alla Puglia giungendo praticamente al mare. Di mezzo una marea di aziende e terreni coltivati con accessi e poderi.

Nel 2019, continuando con la cronistoria delle azioni burocratiche, arrivò il parere favorevole da parte della Regione al prestito da 500mila euro da destinare alla progettazione, sino al grado di “esecutiva”, entro 36 mesi. Convenzione firmata con ANAS ma tempi che si sono nuovamente dilatati e diventati anni sino al 2023. Nel corso del tempo non sono mancate le accuse incrociate di immobilismo alle varie amministrazioni che si sono susseguite e le prese di posizione di maggioranze ed opposizioni. Ma, difatto, ad ora non c’è ancora nessun progetto finito di messa in sicurezza. Al lavoro c’è l’ANAS ed in quel famoso consiglio comunale, in cui il provvedimento fu approvato all’unanimità, fu spiegato come vi fosse una conferenza di servizi convocata per definire con i tanti enti coinvolti la fattibilità della progettazione ma, soprattutto, la localizzazione dell’intervento considerato anche l’impatto su terreni ed aziende. Di quella conferenza di servizi comunque al momento non c’è più traccia pubblica così come eventuali interventi sulla strada per cui si chiede sicurezza anche nell’altro tratto e cioè quello che porta verso Barletta anche quello teatro di numerosi incidenti mortali anche recentemente. Ma al momento tutto tace.