«Sono indignata, siamo indignati! Da qualche tempo nel cimitero di Canosa avvengono scempi e profanazione di tombe per un becero commercio. Oggi è successo alle tombe di mio cognato e di sua madre. Quando cominceremo ad applicare le leggi? Indignati sempre». Così si legge su un noto social network. A denunciare, una donna che ieri mattina a Canosa ha scoperto due tombe dei suoi cari “profanate”. Ancora non si conoscono i responsabili e, probabilmente, non sarà facile risalire alle loro identità. La donna, dopo il duro sfogo, ricorda anche il Codice Penale:
“Dispositivo dell’art. 408 Codice penale
Chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura (1), commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri [724 2] (2), è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.
































