Doveva essere il primo consiglio presieduto da Pasquale De Toma, successore alla guida della provincia Bat di Nicola Giorgino, decaduto come sindaco di Andria. Invece va deserto per mancanza del numero legale. All’ordine del giorno c’era la surroga di Carlo Avantario, decaduto da consigliere provinciale e comunale in seguito alla sua nomina ad assessore nella giunta di Trani, e la presa d’atto dell’istituendo collegio dei revisori.

Tutto rimandato alla prossima seduta per colpa di un pasticcio che in realtà, si manifesta nelle convocazioni. Oltre ai sette consiglieri provinciali attualmente in carica, il segretario generale della Provincia Bat estende per conoscenza la convocazione anche ai quattro consiglieri provinciali andriesi ormai decaduti dopo la fine anticipata dell’amministrazione Giorgino. I quali si presentano regolarmente chiedendo se a questo punto la loro partecipazione al consiglio sia regolare o meno.

Una situazione resa estremamente confusionaria dal fatto che ad oggi non è stato ufficializzato alcun decreto di scioglimento ufficiale del consiglio comunale di Andria e quindi, almeno formalmente, i componenti dell’assise andriese, sarebbero ancora in carica. Tra polemiche e minacce di andare in Prefettura per dirimere la questione, alla fine il consiglio provinciale non si è tenuto. Al momento dell’appello il solo presente in aula era il consigliere comunale di San Ferdinando, Michele Lamacchia.