Francesco Di Nicoli è il nuovo coordinatore della Camera del Lavoro di Canosa di Puglia.  Di Nicoli è stato nominato in una partecipata assemblea del Comitato degli iscritti che si è riunito alla presenza del segretario generale della Cgil Bat, Biagio D’Alberto, di Dora Lacerenza e Michele Valente, componenti della segreteria confederale e di alcuni segretari generali di categoria come Pietro Fiorella della Filctem, Pietro Laboragine della Fiom, Liana Abbascià della Fp, Daniela Fortunato del Nidil, Felice Pelagio dello Spi e Gaetano Riglietti della Flai.

Il nuovo coordinatore Di Nicoli ha 53 anni, dal 1989 al 2010 è stato dipendente di una grande azienda di telecomunicazioni con qualifica di impiegato tecnico, iscritto alla Fiom Cgil di Taranto. Le privatizzazioni di aziende parastatali, le cessioni di rami d’azienda e le successive amministrazioni straordinarie hanno determinato una grave crisi occupazionale di migliaia di lavoratori specializzati del settore telecomunicazioni che si è conclusa, nel 2010, con la mobilità. Dopo l’esperienza ventennale nel settore telecomunicazioni ed un periodo di circa 14 anni di precariato nella scuola statale è oggi dipendente pubblico in un istituto superiore di 2° grado, profilo professionale di assistente tecnico.

Nella riunione è stato anche nominato un vice coordinatore che aiuterà Di Nicoli nel rilancio del ruolo della Camera del lavoro. Si tratta di Nino Marmo, 55 anni, nato a Canosa di Puglia. Appena assunto nel Pastificio La Sovrana di Canosa si è subito iscritto alla Flai Cgil diventato RSA ed è stato sempre in prima linea per la difesa e la tutela dei lavoratori.

«Auguriamo un buon lavoro a Di Nicoli e Marmo nella consapevolezza che sapranno al meglio guidare la Camera del Lavoro in questo momento di necessario rilancio del ruolo delle CdL che devono tornare ad essere centrali e punti di riferimento delle comunità. Inoltre, nell’assemblea sono emersi numerosi spunti che riguardano le politiche territoriale, non è mancata la sottolineatura di alcuni problemi su cui andremo ad incidere nelle prossime settimane. Uno degli obiettivi di partenza che ci siamo dati è quello di valutare la costruzione di una proposta che riguarda la Scuola del Popolo, che è un progetto lanciato in questi giorni dalla Cgil che intende trasformare le sedi del sindacato in luoghi di animazione culturale e politica. Un’idea possibile grazie a docenti in pensione che potranno collaborare contro la dispersione scolastica ma anche per fornire possibilità in più a cittadini appartenenti a fasce sociali meno abbienti. Nei prossimi giorni valuteremo anche la fattibilità di progettualità simili in altre CdL del territorio».