Tre attentati ai danni di esercizi commerciali, un omicidio eseguito con modalità mafiose e un ordigno fatto esplodere sotto l’auto di un testimone in un processo contro la criminalità organizzata: adesso Foggia vuole dire basta. All’ondata criminale che l’ha sommersa, tra la fine del 2019 e l’inizio del nuovo anno, la città ha deciso di reagire e lo ha fatto nella maniera più spontanea: scendendo in piazza, invadendo le strade con un lungo corteo che, questo pomeriggio, ha attraversato il capoluogo dauno.

Studenti, commercianti, associazioni: in migliaia hanno aderito alla manifestazione organizzata da Libera per rispondere alla violenza criminale che ha scosso la città, ma che non è riuscita a piegarla.

A capo del lungo serpentone umano, un simbolo della lotta alla mafia: il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti. Sono state più di 360 le organizzazioni che hanno aderito al suo invito, tra partiti, sindacati, Comuni e comitati.

“Siamo qui per disinnescare la miccia della rassegnazione – ha commentato il sacerdote di frontiera – Davanti a questa violenza bisogna schierarsi per non lasciare sole le vittime, i rappresentanti dello Stato, le Forze dell’Ordine ed i cittadini”.

Nutrita anche la rappresentanza delle istituzioni, a cominciare dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, dal governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano e chiaramente dal sindaco, Franco Landella. Con loro tanti politici, magistrati, sindacalisti e alcuni familiari delle vittime di mafia. Tutti insieme, fianco a fianco, in marcia al grido di “Foggia Libera”: libera dagli attentati, dagli omicidi, dalle intimidazioni. Libera dall’omertà, dalle logiche mafiose e da una paura che uccide ancora prima delle pistole.

Tra i presenti anche il consigliere regionale canosino Francesco Ventola che ha commentato:

«CONVINTAMENTE ho partecipato alla manifestazione organizzata dall’associazione Libera a Foggia!».