«La decisione assunta dal Consiglio Regionale di ripristinare l’indennità di fine mandato ai Consiglieri ci trova in profondo disaccordo. Assurda ed inspiegabile tanto più perchè condivisa anche da alcuni nostri portavoce in Consiglio e passata in sordina grazie all’avvallo di tutti i Consiglieri Regionali, maggioranza e opposizione, ivi compresi coloro che fanno riferimento alla nostra Provincia Barletta Andria Trani. Un tentativo maldestro e inopportuno che noi del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Canosa di Puglia, il più folto e rappresentativo all’interno della Provincia BAT non condividiamo». Inizia così una lunga nota dei 14 consiglieri del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Canosa che bacchetta la scelta dei consiglieri regionali e chiede un immediato intervento.
«Uno dei cavalli di battaglia del Movimento, sin dalla sua nascita, è sempre stato il taglio dei privilegi e la riduzione del costo della politica. È quindi, un emolumento che abbiamo fortemente voluto cancellare con dure battaglie e raccolte di migliaia di firme è profondamente contrario ai nostri principi – spiegano i consiglieri – Abbiamo sempre creduto che la politica non è una professione. Fare politica è mettersi al servizio della gente impegnandosi in modo trasparente e disinteressato a vantaggio della collettività e non di pochi».
«Ed è proprio questo quello che ci aspettiamo dai nostri rappresentanti che siedono tra i banchi del Consiglio Regionale cui chiediamo di tornare ad occuparsi dei problemi della gente comune che in questo periodo sta affrontando una pesante fase di ripartenza cercando di mettersi alle spalle, senza non poche difficoltà, una grave crisi economica – dicono ancora – Auspichiamo che la decisione venga rivista e che questa triste pagina che non ha nulla a che vedere con il vero senso di fare politica venga definitivamente strappata, restituendo dignità alla carica istituzionale che tutti i Consiglieri Regionali, rappresentanti eletti dal popolo, ricoprono. L’invito alla coerenza è un monito che vogliamo lanciare anche nei confronti di chi, dichiarandosi puristi dei principi del M5S non hanno disdegnato a salvare il proprio scranno quando questo ha iniziato a vacillare».