La consigliera delegata alla cultura del M5S Grazia Di Bari ha depositato una richiesta di audizione in Commissione Ambiente in merito all’inquinamento ambientale causato dalla discarica Co.Be.Ma. nel Comune di Canosa di Puglia.

«Non possiamo non essere allarmati – spiega Di Bari – dopo le notizie lette nei giorni scorsi. Nell’incidente probatorio disposto dal Gip del Tribunale di Trani, nell’ambito dell’inchiesta a carico dei due legali rappresentanti della Cobema Srl e della stessa impresa, è stato confermato che la discarica ha causato, nel corso degli anni, un diffuso fenomeno di inquinamento ambientale. Il forte ritardo nell’avvio dei lavori di chiusura e post gestione della discarica e l’omessa adozione delle misure di prevenzione a partire dal 2005 avrebbero comportato la fuoriuscita del percolato. Anche gli interventi di chiusura e post gestione della discarica eseguiti dalla Provincia, con risorse ministeriali, sarebbero risultati inefficaci visto che il fondo della discarica non risulta ad oggi impermeabile. Servono interventi urgenti per mettere in sicurezza il sito, per evitare una ulteriore compromissione delle matrici ambientali e per salvaguardare la salute pubblica». Nella richiesta si chiede di audire l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il Dirigente della Sezione regionale Ciclo rifiuti e bonifiche, un rappresentante di Arpa Puglia – Dap Bat, un rappresentante del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Bat, il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani Bernardo Lodispoto e il sindaco del Comune di Canosa di Puglia Roberto Morra.

«Vogliamo sapere – spiega Di Bari – quale sia lo stato attuale dei lavori di chiusura definitiva e post-gestione della discarica Co.Be.Ma. finanziati con risorse ministeriali, di cui è responsabile la Provincia Bat e avere contezza dei campionamenti eseguiti negli ultimi anni da parte di Arpa per monitorare eventuali superamenti dei valori soglia degli inquinanti nell’area di Tufarelle e, in particolare, nella zona della discarica in oggetto. Chiederemo anche quali azioni si vogliano adottare nell’immediato per mettere in sicurezza l’area della discarica, in particolare per gestire il percolato fuoriuscito e per evitare la compromissione delle matrici ambientali e se a tal fine siano state individuate risorse adeguate. Vogliamo sapere, alla luce delle criticità rilevate nel corso dell’incidente probatorio, se ci siano evidenze di inquinamento del suolo e della falda e quali misure verranno prese per evitare che il rischio associato ad una potenziale contaminazione delle matrici ambientali produca pericoli per la salute pubblica attraverso la trasmigrazione nel ciclo produttivo alimentare. È opportuno conoscere se siano già stati avviati da parte della ASL accertamenti analitici per verificare l’eventuale contaminazione delle colture arboree-arbustive, con particolare riferimento agli alberi di ulivo adiacenti alla discarica, e se sia stata valutata, per motivi precauzionali, l’interdizione dell’utilizzo delle acque di falda e delle attività legate ai terreni che ricadono nelle aree prossime alla discarica a salvaguardia della salute pubblica e dell’igiene ambientale. Dobbiamo dare risposte ai cittadini giustamente preoccupati – conclude Di Bari – dalle ultime notizie lette».