
E’ stato celebrato questa mattina il Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, con un evento presso l’auditorium dell’Istituto “Cassandro-Fermi-Nervi” a Barletta. La giornata è stata introdotta dai saluti istituzionali del Prefetto Silvana D’Agostino, del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppina Lotito e del Dirigente Scolastico dell’Istituto, Annalisa Ruggeri, cui ha fatto seguito l’intervento del Vicepresidente della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria Grazia Tiritiello, che ha testimoniato l’impegno ormai trentennale profuso con la Fondazione, presieduta dal Maestro Francesco Lotoro, nel prezioso lavoro di ricerca di partiture scritte in cattività da musicisti e direttori d’orchestra internati. Particolarmente emozionante il momento della consegna, da parte del Prefetto e dei Sindaci, delle trentuno medaglie d’onore conferite dal Presidente della Repubblica alla memoria di altrettanti cittadini di questo territorio, internati e militari nei lager nazisti, le cui storie di sofferenza, gelo, fame e malattie sono state presentate dagli studenti dell’Istituto.
«Tanti cittadini di questo territorio hanno pagato con la loro sofferenza le atrocità della violenza, della discriminazione e della guerra – ha spiegato nel corso del suo intervento il Prefetto Silvana D’Agostino -. La consegna delle medaglie d’onore è un modo per restituire loro la dignità che purtroppo avevano perso per colpa delle barbarie subite. Celebrare tra gli studenti ricorrenze come il Giorno della Memoria è utile proprio per trasmettere alle giovani generazioni il sacrificio patito dai nostro predecessori durante una delle pagine più tristi della storia del nostro Paese, affinché possano non verificarsi mai più».
Di seguito l’elenco dei cittadini alla cui memoria sono state conferite le medaglie d’onore:
CANOSA DI PUGLIA
Medaglia d’Onore alla memoria di Tomasso Bàrbera (Canosa di Puglia)
Nato a Minervino Murge il 3 maggio 1924, seguì sin da piccolo gli insegnamenti di suo padre Donato, uomo di grande levatura morale e intellettuale e profondamente anti regime, tanto da opporsi alla richiesta di tesserarsi al partito fascista: una scelta che avrebbe cambiato drammaticamente le sorti proprie e dei suoi congiunti.
Le vicende tragiche che colpirono i suoi affetti più cari, in un periodo storico così difficile e di indigenza per gli oppositori del regime, costrinsero Bàrbera a lavorare nelle cave di pietra per aiutare la famiglia.
Si arruolò all’età di 18 anni. Fatto prigioniero, fu deportato in Germania nel campo di lavoro BAD SULZA. L’esperienza della guerra e dell’internamento in giovane età lo segnarono profondamente. Dopo la guerra lavorò come vigile urbano e poi come impiegato comunale, rimanendo sempre coerente con i valori trasmessigli dal padre.
E’ morto il 2 gennaio 1997, all’età di 72 anni.
La Medaglia d’Onore consegnata al figlio Donato Bàrbera, dal Prefetto e dal Sindaco di Canosa di Puglia, dott. Vito Malcangio.