Basti pensare che il primo finanziamento per l’opera risale al 1988, un’opera inaugurata (se così si può dire) nel 2008 a distanza di ben 20 anni ma con due interruzioni di percorso in particolare quello nei pressi del santuario della Madonna del Sabato a Minervino. E’ la storia della ex strada regionale 6 diventata ora strada provinciale 3 nella BAT una via mai completata e che avrebbe dovuto collegare in sostanza il mare all’hinterland e cioè Barletta alla Lucania passando per Canosa, Minervino e Spinazzola. Comunità che da oltre un trentennio attendono la fine di quest’opera ma che nel frattempo si sono svuotate, tra le altre cose, anche per la mancanza di collegamenti decenti. Una strada, la ex R6, mai completata perchè dopo l’avvio dei lavori nel novembre del 1998 furono fatte delle scoperte archeologiche di età dauna a gennaio del 1999. Opere sospese e riprese in altri punti del percorso sino alla inaugurazione più che parziale nel 2008. Poi il passaggio alla Provincia BAT e l’inserimento tra le priorità proprio del completamento di questa strada. Ma nulla, scaduti anche gli ultimi fondi di coesione, 18 milioni di euro, disponibili nella scorsa programmazione, il completamento dell’opera è stato nuovamente finanziato ma questa volta con 25 milioni di euro. Che sia la volta buona?

C’è naturalmente da augurarselo per provare ad invertire un trend negativo di spopolamento che nasce anche, non certo solo, per le difficoltà nei collegamenti. La Provincia BAT negli scorsi giorni ha affidato l’incarico di verificare la progettazione già esistente per i lavori per circa 80mila euro considerando che nel corso degli anni non si contano più gli altri affidamenti per provare a risolvere questo problema trovando una soluzione progettuale che superasse il problema archeologico. L’iter, infatti, non si è mai del tutto fermato ma è andato avanti a singhiozzo tra carte bollate, affidamenti, saggi preventivi, variazioni al progetto. Nel frattempo anche la parte già inaugurata che arriva alle porte di Minervino è rimasta abbandonata con interventi tampone che sicuramente non la rendono tra le strade più sicure del territorio, anzi. Gli incidenti anche mortali nonostante il basso utilizzo non sono mancati in questi anni. Ora si spera comunque che vi sia una accelerata e che quei 25 milioni di euro siano sufficienti a completare rapidamente l’arteria senza più tentennamenti.