Salvatore Abruzzese è solo l’ultimo nome di una drammatica lista di vittime sulla strada statale 93. Il 23enne di Minervino Murge è scomparso sabato 1 novembre scorso nell’incidente tra la sua moto ed un’auto su quell’arteria, ed in particolare tra Canosa di Puglia e Lavello, in territorio lucano. Un film che si ripete. La SS93 da tempo è teatro di numerosi incidenti, molti dei quali mortali e lungo tutto il suo lungo percorso che collega Puglia e Basilicata, dai monti sino al mare considerato che la strada arriva fino a Barletta, passando per Canosa. Il 13 settembre scorso a perdere la vita, sempre in moto, è stato un altro giovane della provincia BAT, il 25enne Antonio Valendino, originario di Margherita di Savoia, morto a seguito dello scontro tra la sua moto ed un fuoristrada. L’impatto avvenne nel tratto che collega Rapolla-Lavello, in Basilicata. Tra i sinistri mortali del 2025 sulla statale 93 ricordiamo anche quello costato la vita alla 25enne Michela Radino, originaria di Rapolla, avvenuto nel territorio di Canosa, nei pressi della borgata di Loconia. Era la notte tra il 2 ed il 3 giugno. La giovane era passeggera dell’auto guidata da un’amica e finita in un canale di scolo laterale. Sempre quest’anno su quella strada, ma nel tratto tra Canosa e Barletta, un 67enne canosino ha perso la vita in un incidente tra due autovetture ed un’autocisterna. Era il 22 maggio scorso. Un’arteria dunque pericolosa lungo tutto il suo percorso, ma allo stesso tempo strategica dal punto di vista della viabilità, motivo per cui è molto frequentata. Da tempo si discute di messa in sicurezza, dettaglio non più trascurabile. Ma ad oggi non si rilevano passi in avanti concreti e tantomeno notizie a riguardo. E intanto sulla SS93 si continua a morire.