«Gentile Redazione, sabato 13 maggio, durante la registrazione della tappa di Radionorba Battiti live con ospite la cantante Emma, si è verificato purtroppo un problema di discriminazione nei confronti di persone con disabilità». Inizia così una denuncia arrivata in redazione da parte di Raffaella Sfregola che ha voluto spiegare quanto accaduto durante il concerto organizzato in Piazza Vittorio Veneto.
«Le persone con disabilità – spiega Raffaella – appena entrate con i loro caregivers, sono state invitate da un tale “sconosciuto” (che si vede benissimo in alcuni video pubblicati su Facebook) a spostarsi alla sinistra del palco (per chi guarda il palco davanti), dietro le transenne e appena la cantante è uscita sul palco sono stati fatti mettere davanti alle transenne con dietro i disabili in carrozzina giovani aitanti per ballare e cantare le canzoni della cantante… il tutto per “esigenze televisive”».
«Mi chiedo e chiedo a tutti voi quali siano state queste esigenze televisive così importanti da impedire ai disabili in carrozzina la visuale del palco. In quella “occasione” si è voluto dare importanza ad un evento televisivo e non alla dignità umana – spiega ancora Raffaella – Vorrei invitare in primis l’amministrazione comunale e successivamente il servizio d’ordine ed il servizio dei volontari a vigilare affinché non venga più violata per nessuna ragione
la Convenzione ONU, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006. L’Italia l’ha ratificata con la Legge 18 del 3 marzo 2009».
E poi una precisazione importnate: «Articolo 1 – Convenzione ONU – spiega ancora Raffaella – Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità. La dignità umana è più importante di qualsiasi evento anche televisivo e non deve essere lesa per nessuna ragione. Vogliamo vedere in questo paese meno festicciole e più integrazione».