Una petizione per difendere l’Ospedale di Canosa. E’ questo lo scopo del Movimento La Voce dei Cittadini, che inizierà da domani pomeriggio una raccolta firme per inoltrare al Presidente della Regione Puglia, al Direttore Generale Asl/Puglia e al Comitato dei Saggi Settore Sanità nominato dal presidente della Regione Puglia, una petizione. A partire dal 5 ottobre fino al 9 di ottobre, dalle ore 17,30 fino alle ore 22,00 saremo in Piazza Vittorio Veneto per continuare la raccolta firme.
«Invitiamo tutti i i cittadini – scrivono dal movimento – a sostenere questa iniziativa per far sentire la voce dei canosini, non perdiamo questa opportunità per difendere il nostro ospedale».

«Noi cittadini di Canosa di Puglia, sottoscrittori della presente petizione, nella considerazione che il Piano di riordino ospedaliero presenta una serie di discrasie e disomogeneità in sede di applicazione dei principi fissati dal decreto ministeriale 70/2015, evidenziamo quanto segue:
mancano effettive analisi demografiche della popolazione residente nella Provincia BT e dei relativi bisogni in termini di salute degli stessi.

  • il piano non ha tenuto conto preliminarmente dei requisiti strutturali e tecnologici della struttura ospedaliera presente a Canosa.
  • Attualmente lo stesso piano è in fase di revisione da parte del Comitato dei Saggi da Lei nominato.
  • Esistono quindi le possibilità di qualche aggiustamento che non incide sui costi di gestione.

Ciò Premesso
chiediamo a Lei Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al Direttore Generale dell’Asl/Puglia, dottor Giovanni Gorgoni e al Comitato dei Garanti:

  • Il ripristino del reparto di Ortogeriatria, rendendolo funzionale cosi come si trovava un anno fa, prima della sua chisura;
  • L’ampliamento del Day surgery, garantendo la sua operatività in tutti i giorni della settimana.

Le nostre richieste, relativamente al reparto di Ortogeriatria sono frutto delle seguenti considerazioni:
Il reparto è attrezzato e può essere da subito funzionale, senza investimenti di nessun tipo.
Il progetto per la sua funzionalità’ fu presentato lo scorso anno dal Dottor Francesco Lagrasta.
L’ospedale di Andria a cui si devono rivolgere i pazienti dei Comuni di Canosa, Minervino, Spinazzola oltre quelli di Andria, non riesce a soddisfare in modo efficiente le richieste dei pazienti.
Le città interessate, presentano un elevato numero di anziani , numero che tende a crescere, motivo per cui per gli anziani che sono costretti a ricorrere a questo tipo di interventi ortopedici e per le loro famiglie, diventa molto disagevole raggiungere l’Ospedale di Andria, sia per scarsità di collegamenti, sia per ragioni di carattere economico, spese di trasporto e soggiorno,per cui si configurerebbe un diverso trattamento dei cittadini, pur pagando tutti le tasse,
ed infine per carenza di posti letto .
Inoltre , la presenza a Canosa del Day Surgery, vedrebbe comunque l’intervento degli anestesisti in loco, senza costi aggiuntivi e vedrebbe la disponibilità del Dottor Francesco Lagrasta, da noi interpellato, ad operare sia nel reparto di Canosa che di quello di Andria.
Il ripristino di questo reparto non costituirebbe la creazione di un nuovo codice in quanto sarebbe gestito sempre sotto il codice della città di Andria.
Questo reparto rimarrebbe aperto fino a quando la città di Andria non amplierà la Sua struttura o fino a quando non nascerà il nuovo ospedale unico tra Canosa ed Andria, cosi come previsto dal Piano.
Tutte queste attività indicate non provocheranno maggiori costi in quanto si utilizzerà lo stesso personale dell’ospedale di Andria e quello addetto al DAY SURGERY di Canosa.
Relativamente al reparto di Day Surgery, chiediamo che lo stesso sia attivo tutti i giorni della settimana visto che anche in questo ambito, l’utenza è numerosa e nel caso in cui si riducesse la sua operosità a determinati giorni le attese si allungherebbero e il rischio di tutela della salute dei cittadini della BT, si ridurrebbe notevolmente.
Confidiamo in una benevola accoglienza di questa nostra richiesta in quanto anche i cittadini di Canosa, Minervino, Spinazzola e Andria hanno diritto alla tutela della salute».