«Ho letto con attenzione quanto riportato dal Direttore Generale della ASL BT avv. Alessandro Delle Donne – spiega il sindaco di Canosa, Roberto Morra – e mi spiace constatare che una richiesta di attenzione e di intervento sulle pericolose criticità che in questo momento stanno investendo il presidio sanitario di Canosa, vengano bollate come “sterili polemiche” quando in realtà il D. G. ha confermato tutte le difficoltà da me evidenziate.

Vorrei ricordare all’avv. Delle Donne che le preoccupazioni per la salute dei cittadini non possono essere derubricate a “sterili polemiche” visto che si parla del diritto alla salute dei cittadini.

Ebbene mentre la direzione generale tenta di distogliere l’attenzione parlando di procedure e lungaggini amministrative occorre oggi più che mai essere pragmatici e chiari.

Occorre ricordare che è la stessa ALS BT che si è fatta promotrice presso questa Amministrazione di un protocollo che prevedeva date e servizi sanitari certi da erogare a seguito della riconversione dell’Ospedale di Canosa.

Tale protocollo poi è stato clamorosamente rinnegato dalla Regione Puglia. In tale documento sono contenuti servizi non ancora attivati e date di attivazione abbondantemente scadute. Anzi paradossalmente stiamo assistendo ad una diminuzione dei servizi che in precedenza venivano erogati e che oggi sono stati “sospesi”.

Dalle parole del D.G. delle Donne apprendo che lo stesso non consce la difficile situazione che il presidio sta vivendo.

Ci dicono che su Canosa è presente una sola ambulanza medicalizzata del 118 che quando lascia Canosa (spesse volte per coprire Barletta)  lascia scoperta la città che deve essere a sua volta coperta dalle ambulanze delle città limitrofe.

Allo stesso tempo quando l’unica ambulanza presente deve accompagnare il paziente nelle città dove esiste il Pronto Soccorso rimane fuori anche per ore lasciando scoperta Canosa, inoltre alcuni cittadini mi segnalano il rimpallo di competenze fra i pronto soccorso di Barletta ed Andria. Spiace notare che su questo punto il Direttore Generale eviti di dare risposte confermandoci così quanto denunciato dai nostri concittadini che si rivolgono al 118.

In merito  al reparto di Riabilitazione Cardiologica, occorre dire chiaramente alla gente che la cerimonia, alla presenza del Presidente della Regione Emiliano, non prevedeva l’apertura di un reparto bensì la chiusura di quello di cardiologia. E questo è inaccettabile. Le inaugurazioni si fanno alla partenza di un nuovo servizio (che ad oggi non si sa per certo quando partirà) e non alla eliminazione di quello precedente.

Sappia il Direttore Generale che quando verrà realizzato qualcosa di utile per la città sarò io il primo a presenziare e a congratularmi per il lavoro svolto come accaduto in occasione della riapertura delle sale operatorie.

Al contrario quando si chiudono reparti funzionanti mascherandoli con inaugurazioni autocelebrative, in quei momenti troverà me e i cittadini a richiamarlo ai propri doveri.

IL D.G conclude ammettendo che c’è tanto lavoro ancora da fare. Bene caro direttore – conclude il sindaco – si metta subito al lavoro perché fino ad ora abbiamo sentito tanto e visto ben poco e la città di pazienza ne ha avuta veramente troppa!».