E’ durata pochi minuti, questa mattina, nel Tribunale di Torino la nuova udienza del processo per la morte sul lavoro dei due operai Antonio Carpini e Cosimo Di Muro, rispettivamente di Andria e Canosa. Pochi minuti per calendarizzare le prossime udienze che dovranno chiarire processualmente una vicenda iniziata oltre otto anni fa esattamente nel 2012 durante la costruzione di un termovalorizzatore nel torinese.

Rinvio al 9 novembre, tra due mesi, per ascoltare i testi del pubblico ministero, in tutto cinque compresi due consulenti d’ufficio, ma anche i cinque testi della TRM propietaria del termovalorizzatore  oltre ad un teste della difesa. Il processo partito ad ottobre scorso si riferisce agli incidenti sul lavoro accaduti a marzo del 2012 e che in due diversi momenti, il 3 ed il 31 di quel mese, provocarono la morte prima di Antonio Carpini e poi di Cosimo Di Muro.

In tre sono alla “sbarra” per gli omicidi colposi mentre per le lesioni ha già deciso la prescrizione. Nel lungo procedimento c’è già stata una sentenza di assoluzione, quella di Raimondo Montanari il datore di lavoro in seno alla capogruppo delle imprese affidatarie dei lavori per non aver commesso il fatto, mentre due sono stati i patteggiamenti.

Due tragedie sul lavoro completate da un terzo incidente in neppure due mesi con due morti e tre feriti gravemente oltre cinque anni di indagine, quattro magistrati coinvolti e praticamente otto anni per far partire il dibattimento.